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La mancanza di sonno fa dire il falso

H. Armstrong Roberts, ClassicStock/Getty Images

La mancanza di sonno aumenta la probabilità di confessare una colpa non commessa. È il risultato di uno studio condotto negli Stati Uniti, dove si stima che il 15-25 per cento delle condanne di innocenti sia dovuto a confessioni false.

Un team di ricercatori, composto da Steven Frenda, Shari Berkowitz, Elizabeth Loftus e Kimberly Fenn, ha organizzato un esperimento con 88 volontari, studenti della Michigan State University. Il test era diviso in due sessioni. Durante le sessioni i volontari dovevano rispondere a questionari ed eseguire esercizi al computer. All’inizio del test e poi nel corso dell’esperimento veniva detto ai volontari di non premere il tasto “esc” in alto a sinistra sulla tastiera del computer, per non perdere dati e vanificare i risultati. La seconda sessione cominciava di sera con alcuni esercizi.

Durante la notte metà dei volontari dormiva, l’altra metà rimaneva sveglia. La mattina dopo, alla fine di un altro questionario, veniva chiesto di firmare un attestato in cui si ammetteva di aver premuto il tasto “esc”. Circa il 50 per cento delle persone che non aveva dormito tendeva ad ammettere erroneamente lo sbaglio, contro il 18 per cento delle persone che avevano dormito.

Secondo lo studio pubblicato sui Proceedings of the National Academy of Sciences, i risultati della ricerca portano a ritenere inaffidabili le prove raccolte durante gli interrogatori di persone private del sonno.

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