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La superficie di Marte è modellata dall’acqua in ebollizione

Un cratere su Marte, fotografato dalla sonda Mars reconnaissance orbiter, il 30 marzo 2015. (University of Arizona/Jpl/Nasa)

I solchi sui rilievi di Marte potrebbero esser dovuti all’acqua in ebollizione. Il gruppo di ricerca di Marion Massé, dell’università di Nantes, è arrivato a questa conclusione grazie ad alcuni esperimenti di laboratorio.

I ricercatori hanno ricreato le condizioni marziane, caratterizzate da una pressione atmosferica ridotta, che permette all’acqua di bollire anche a una temperatura bassa. Hanno lasciato un blocco di ghiaccio su un pendio di sabbia e hanno osservato quello che accadeva. Hanno scoperto che, quando l’acqua bolle, trascina con sé i granelli di sabbia, sollevandoli. Ricadendo i granelli formano strutture simili a quelle osservate sui pendii. È quindi possibile che alcune strutture della superficie marziana, visibili nelle foto scattate dalle sonde spaziali, si siano formate grazie alla difficoltà dell’acqua a rimanere allo stato liquido. È una situazione molto diversa da quella terrestre. Sulla Terra, invece, è l’acqua liquida, per esempio quella dei fiumi, che modella la superficie del pianeta.

Comunque, anche alcune strutture su Marte, le più antiche, potrebbero essere state create dal fluire dell’acqua liquida. In passato il pianeta aveva infatti un’atmosfera più densa. Secondo lo studio pubblicato su Nature Geoscience, quando si studia Marte si dovrebbero abbandonare i criteri terrestri.

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