×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Il cambiamento climatico non è uguale per tutti

Un operatore cerca di salvare dei pesci in un lago rimasto quasi senz’acqua, ad Ahmadabad, nello stato indiano di Gujarat, il 12 maggio 2016. (Ajit Solanki, Ap/Ansa)

Il cambiamento climatico non è uguale per tutti. Sembra infatti che gli eventi di caldo estremo avranno un impatto maggiore sulle zone tropicali del pianeta.

In genere, quando si studia il cambiamento climatico, si usa il parametro della temperatura media, uno strumento molto utile per capire gli effetti globali del riscaldamento del pianeta. Tuttavia, l’uso di un valore medio può nascondere alcuni fenomeni.

Per avere un quadro più preciso Luke Harrington e colleghi hanno considerato anche la normale variabilità delle temperature, che è minore nelle aree tropicali e maggiore in quelle temperate. Hanno considerato l’aumento della concentrazione globale di anidride carbonica nell’atmosfera, secondo scenari ottimisti o pessimisti. Hanno quindi collegato l’aumento di gas serra alla variabilità delle temperature giornaliere.

I ricercatori hanno osservato che le aree tropicali risentiranno prima del riscaldamento del pianeta, perché la scarsa variabilità della temperatura di quella regione porterà a un aumento della frequenza dei giorni molto caldi. Anche le zone temperate sperimenteranno un fenomeno simile, ma in un momento successivo.

I paesi vicino all’equatore dovranno quindi affrontare prima degli altri i possibili danni causati dalle ondate di caldo estremo. Poiché questi paesi sono anche quelli con reddito più basso, le loro popolazioni saranno particolarmente vulnerabili.

Secondo lo studio pubblicato su Environmental Research Letters, i paesi tropicali potrebbero anche essere i maggiori beneficiari di una riduzione delle emissioni globali di anidride carbonica.

pubblicità