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I costi sanitari del fumo sono in aumento

Un operaio fa una pausa in una fabbrica di mattoni a Sanaa, nello Yemen, il 1 giugno 2016. (Mohamed al-Sayaghi, Reuters/Contrasto)

Il fumo assorbe una fetta importante delle spese sanitarie a livello globale. Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Tobacco Control, i costi del fumo sono maggiori in Europa e nel Nordamerica, ma cominciano a interessare anche i paesi in via di sviluppo.

Mark Goodchild, Nigar Nargis ed Edouard Tursan d’Espaignet hanno analizzato i dati di 152 paesi, che rappresentano il 97 per cento dei fumatori. Sono stati considerati i costi diretti – come le spese ospedaliere – e quelli indiretti, come la perdita di produttività dovuta alle malattie causate dal fumo.

Nel 2012 le spese sanitarie per le malattie dovute al fumo sono state pari a 422 miliardi di dollari, cioè il 5,7 per cento del totale delle spese sanitarie. Il costo totale, per costi diretti e indiretti, è stato pari a 1.436 miliardi nel 2012, che corrisponde all’1,8 per cento del pil mondiale.

Circa il 40 per cento dei costi è stato registrato nei paesi in via di sviluppo, mentre Europa e Nordamerica, dove l’abitudine del fumo si è diffusa prima, hanno costi maggiori. Complessivamente, le malattie dovute al tabacco provocano circa il 12 per cento dei decessi in età lavorativa. Secondo gli autori, è quindi importante controllare l’uso del tabacco in tutti i paesi, anche quelli in via di sviluppo.

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