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Cosa prevede la bozza del decreto sicurezza bis

Migranti soccorsi dalla nave Juventa dell’ong tedesca Jugend Rettet al largo delle coste libiche, il 18 giugno 2017. (Stefano Rellandini, Reuters/Contrasto)

Il 10 maggio è stata diffusa la bozza di un decreto sicurezza bis, proposto d’urgenza dal ministro dell’interno Matteo Salvini su ordine e sicurezza. La bozza non è ancora stata esaminata dal consiglio dei ministri e quindi non è stata ancora trasformata in decreto legge, ma ha già suscitato diverse critiche e reazioni. Ecco in sintesi cosa prevede.

I primi quattro articoli riguardano i soccorsi in mare:

  • Una sanzione da 3.500 a 5.500 euro per ogni straniero soccorso e trasportato in Italia da navi di soccorso e addirittura la revoca o la sospensione della licenza per navi che battono bandiera italiana.
  • Il trasferimento della competenza a limitare o vietare il transito e la sosta nel mare territoriale italiano dal ministro delle infrastrutture al ministro dell’interno.
  • L’affidamento alle procure distrettuali anche delle ipotesi non aggravate di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. L’estensione dell’uso delle intercettazioni per questo tipo di reati.
  • Lo stanziamento di tre milioni di euro per il finanziamento di poliziotti di origine straniera per indagini sotto copertura.

Gli altri articoli (dal 5 all’11) riguardano la sicurezza e l’ordine pubblico e prevedono:

  • L’inasprimento delle sanzioni in seguito ai reati di devastazione, saccheggio e danneggiamento commessi nel corso di riunioni pubbliche.
  • Maggiori tutele per le forze dell’ordine attraverso l’introduzione di nuove fattispecie di reati per colpire più severamente coloro che si oppongono ai pubblici ufficiali.
  • Modifiche al codice penale che prevedono sanzioni per i reati di oltraggio a pubblico ufficiale e il reato di violenza, minaccia e resistenza a pubblico ufficiale.
  • Più militari per le Universiadi di Napoli del 2019.

Le critiche

In molti hanno fatto notare che stiamo parlando solo di una bozza e che difficilmente la proposta del ministro sarà esaminata prima delle elezioni europee di fine maggio, in questo senso parlarne come se fosse un decreto già in vigore è fuorviante. Su alcuni punti, infatti, è facile pensare che gli alleati di governo, il Movimento 5 stelle, possano esprimere dubbi. Per esempio l’articolo 2, che sottrae una serie di competenze al ministro delle infrastrutture e dei trasporti a favore del ministro dell’interno, potrebbe essere contestata dai cinquestelle.

L’Associazione studi giuridici sull’immigrazione ha commentato in maniera molto negativa la bozza: “Il testo appare essere l’ennesimo stravolgimento dei fondamentali princìpi di diritto internazionale”. Tra le altre cose prevede “sanzioni per chi, nell’adempimento di un dovere etico, giuridico e sociale, salva vite umane altrimenti destinate alla morte”. Per molti esperti il decreto, a cui mancherebbero le condizioni di urgenza, sarebbe contrario a diverse norme nazionali e internazionali.

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