×

Fornisci il consenso ai cookie

Internazionale usa i cookie per mostrare alcuni contenuti esterni e proporti pubblicità in linea con le tue preferenze. Se vuoi saperne di più o negare il consenso, consulta questa pagina.

Alexis Tsipras si dimetterà se dovesse vincere il sì al referendum

Il parlamento greco ha convocato un referendum sul piano di salvataggio proposto dai creditori internazionali per domenica 5 luglio. Entro la mezzanotte del 30 giugno Atene avrebbe dovuto ripagare il prestito da 1,6 miliardi di euro al Fondo monetario internazionale

Altri 33 aggiornamenti
Christina Economou, 59 anni, proprietaria di un ristorante sull’isola di Idra, il 20 giugno. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Yiannis Belegris, 48 anni, vicesindaco dell’isola di Idra, il 19 giugno: “Non possiamo fare piani per il futuro perché siamo stati per cinque anni in uno stato perenne di ansia. Se la situazione politica peggiora, i turisti diminuiranno e sarà ancora più difficile di adesso”. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Nikos Anagnostidis è un operaio di Isomat, a Tessalonica, il 24 giugno. Il direttore Thanos Tziritis è soddisfatto di come l’azienda stia sopravvivendo alla crisi, con i profitti aumentati negli ultimi due anni. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Kostas e Thomae, 32 anni, ad Atene, il 22 giugno: “Nonostante la crisi, abbiamo voluto sposarci e vogliamo avere anche un figlio. La vita va avanti anche in tempo di guerra”. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Akindinos Dordonos, 49 anni, prete ortodosso dell’isola di Idra, il 19 giugno. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Anna Doufexi, pescivendola di 47 anni, con la figlia Maria Eleni, 7 anni, ad Atene, il 20 giugno. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Kostas Bakoyannis, governatore della regione della Grecia Centrale, a Lamia, il 22 maggio. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Nina Davi, 21 anni, studente di scienze politiche all’università di Atene, il 22 giugno. “Quello su cui ci dobbiamo concentrare è che le politiche di austerità devono cambiare e questa deve essere la nostra battaglia”. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)
Pantelis Lembessis, 69 anni, controllore del traffico nel porto di Idra, il 19 giugno. “Per la gente comune la crisi è stata un fulmine a ciel sereno. È stata creata dai politici, non da noi”. (Eirini Vourloumis, The New York Times/Contrasto)

I volti della crisi

Dall’inizio della crisi, nel 2009, i greci hanno perso un quarto del loro reddito, la disoccupazione è arrivata al 26 per cento (quella giovanile al 50) e metà delle famiglie sopravvive grazie a una pensione.

A Bruxelles, dove in queste ore l’Eurogruppo sta decidendo il destino della Grecia nell’Unione europea, sono proprio le pensioni nel mirino dei creditori: in Grecia 2,6 milioni di persone ricevono un assegno presidenziale (su undici milioni di abitanti) e con la forza lavoro in diminuzione si prevede che alla fine dell’anno, per pagare le pensioni, allo stato mancheranno due miliardi di euro.

Entro il 30 giugno Atene dovrà versare al Fondo monetario internazionale 1,6 miliardi di euro.

pubblicità