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La crisi dei migranti in Ungheria

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Una scheda telefonica greca. (Matt Cardy, Getty Images)
Parte del documento di un migrante. (Matt Cardy, Getty Images)
Il pacchetto vuoto di un farmaco. (Matt Cardy, Getty Images)
Il biglietto di un autobus di Belgrado, in Serbia. (Matt Cardy, Getty Images)
Un pacchetto vuoto di sigarette. (Matt Cardy, Getty Images)
Una lattina di carne halal, cioè conforme ai precetti musulmani. (Matt Cardy, Getty Images)
Una scheda telefonica serba. (Matt Cardy, Getty Images)
Le scarpe di una bambina. (Matt Cardy, Getty Images)
Una mappa della città di Belgrado, in Serbia. (Matt Cardy, Getty Images)
Una lattina di carne halal, cioè conforme ai precetti musulmani. (Matt Cardy, Getty Images)

Oggetti smarriti

Nelle ultime settimane, ogni giorno oltre tremila migranti hanno passato il confine tra Grecia e Macedonia. La rotta dei Balcani continua in Serbia e poi in Ungheria, dove il governo ha da poco completato una barriera lunga 175 chilometri che sarà operativa dal 15 settembre 2015, come ha dichiarato il primo ministro ungherese Viktor Orbán. Ma l’obiettivo dei migranti – provenienti soprattutto da Siria e Afghanistan – è arrivare in Austria e Germania.

I profughi seguono la linea ferroviaria per orientarsi e lungo i binari che vanno dalla Serbia all’Ungheria si trovano centinaia di oggetti abbandonati o persi lungo cammino. Le fotografie di Matt Cardy sono state scattate il 13 agosto 2015, vicino a Szeged, nel sud dell’Ungheria.

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