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Palladium, New York, 1985. L’architetto è Arata Isozaki, il murale è di Keith Haring. (Timothy Hursley, Garvey/Simon gallery)
Les Bains Douches, Parigi, 1990. Design degli interni di Philippe Starck. (Foc Kan)
Il palco Newcastle all’Horst arts & music festival, in Belgio, 2017, progettato dal collettivo Assemble. (Jeroen Verrecht)
Trojan, Nichola e Leigh Bowery al Taboo!, New York, 1985. (Dave Swindells)
L’interno dell’Haçienda, Manchester. (Ben Kelly)
Nello Studio 54, New York, 1979. Da sinistra, Andy Warhol, Steve Rubell, Calvin Klein e Brooke Shields. (Hasse Persson)
Bamba Issa, Forte dei Marmi, 1969. (Carlo Bachi, Per gentile concessione del gruppo Ufo)
Grace Jones nella discoteca Area, New York, 1984. (Volker Hinz)
L’interno del Tresor, Berlin, 1996-1997. (Gustav Volker Horst)
Wake up, kick ass and repeat!, dalla serie 16 shots, Sudafrica, 2017. (Musa N. Nxumalo, Per gentile concessione di Smac gallery)

Notti sperimentali

I locali notturni e le discoteche sono stati luoghi di sperimentazione per la cultura contemporanea, dove sono stati messi in discussione i codici della socialità e dove gli artisti, i designer e gli architetti hanno potuto esprimere il loro talento.

Il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato ospita fino al 6 ottobre la mostra Night fever. Designing club culture 1960 – today, che esamina la storia del clubbing da diversi punti di vista. Partendo dai locali italiani degli anni sessanta progettati dagli architetti radicali, traccia un percorso cronologico che passa per lo Studio 54 di New York, Les Bains Douches di Parigi, l’Haçienda di Manchester fino al più recente Ministry of Sound II di Londra.

Le discoteche hanno rappresentato anche un punto di inizio e di incontro per gli artisti emergenti, come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat, e sono stati luoghi alternativi per esplorare nuove tendenze nella musica e nella moda, come il new romantic negli anni ottanta.

Una sezione della mostra è dedicata alle copertine dei dischi, ai manifesti e alle illustrazioni che mettono in relazione il lavoro di grafici, fotografi e musicisti all’interno della storia della club culture. Per l’occasione, Konstantin Grcic e Matthias Singer hanno creato un’installazione che guida i visitatori in questo percorso.

Night fever. Designing club culture 1960 – today è una mostra itinerante prodotta dal Vitra design museum e dall’Adam – Brussels design museum.

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