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Lost coast, 2016. (Curran Hatleberg, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
She dances on Jackson, 2013. (Vanessa Winship, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
What remains. (Richard Choi, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
Zzyzx, 2016. (Gregory Halpern, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
Zzyzx, 2016. (Gregory Halpern, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
South county, AL (a Hale county). (RaMell Ross, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
Index-G, 2018. (Emanuele Brutti e Piergiorgio Casotti, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
Index-G, 2018. (Emanuele Brutti e Piergiorgio Casotti, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
Manifest, 2018. (Kristine Potter, Per gentile concessione dell'artista e Mack)
All my gone life. (Stanley Wolukau-Wanambwa, Per gentile concessione dell'artista e Mack)

Scoperte quotidiane

Nove fotografi contemporanei che rifiutano le pratiche documentarie più convenzionali, la costruzione di scene e drammi. Autori devoti alla ricerca di approcci insoliti e ambigui, che continuano la strada già percorsa da Walker Evans, Robert Frank, Diane Arbus e Gordon Parks. Sono loro i protagonisti di But still, it turns (Mack), un nuovo libro curato dal fotografo britannico Paul Graham.

Graham riprende la frase attribuita a Galileo “eppur si muove” per abbracciare tanti sguardi che raccontano un mondo senza clamori, con pratiche che sorprendono per la loro capacità di rivelare le ambiguità e le meraviglie del reale. “Questa è fotografia post-documentaria” afferma Graham. “But still, it turns si oppone alla fotografia che rincorre solo quei momenti perfetti per le giurie dei premi”.

Tra gli autori della raccolta troviamo Gregory Halpern con il suo viaggio enigmatico, a tratti psichedelico, tra il deserto, Los Angeles e l’oceano Pacifico. Vanessa Winship fa conversare il paesaggio con il ritratto, esplorando il legame inestricabile tra il territorio americano e i suoi abitanti. Piergiorgio Casotti ed Emanuele Brutti indagano la diseguaglianza attraverso le strade, le case e le persone che vivono a Saint Louis. RaMell Ross racconta la comunità nera, preferendo spazi tranquilli e situazioni quotidiane in cui le “black lives” possono rifuggire dai modi in cui vengono rappresentate e ritrovare una loro dignità e individualità.

Il volume è accompagnato da una mostra che si svolgerà all’International center of photography di New York fino al 9 maggio.

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