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Cosmodrone. (Raffele Petralla)
Omo change. (Fausto Podavini)
Japan pom pom. (Laura Liverani)
Habibi. (Antonio Faccilongo)
Soul y sombra. (Fulvio Bugani)
Blue is the color of the sky. (Marta Bortoli)
Zakhem. (Giulio Piscitelli, Contrasto)
This land is my land. (Jean Caimi e Valentini Piccinni)
Yo no di a luz. (Nadia Shira Cohen)
The black line. (Annalisa Natali Murri)

Un mese di fotogiornalismo 

Fino al 27 giugno a Padova si svolgerà l’International month of photography, il festival internazionale di fotogiornalismo. In programma ci sono trenta mostre, workshop, letture portfolio, incontri e conferenze.

Tra gli autori esposti quest’anno ci sono Nadia Shira Cohen, con un lavoro sui diritti delle madri nel Salvador, Lorenzo Tugnoli con una mostra inedita sulla Libia e Diego Ibarra Sánchez con un progetto sull’istruzione dei bambini in diversi paesi.

E ancora Fausto Podavini con il progetto Omo change, in cui ha documentato la crisi climatica nella valle dell’Omo, in Etiopia, mentre Miguel Candela ha seguito le proteste per la democrazia a Hong Kong.

Altre esposizioni sono dedicate alla serie Habibi di Antonio Faccilongo – con cui quest’anno il fotografo ha vinto il premio di Storia dell’anno al World press photo – sulle famiglie dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane che ricorrono alla fecondazione assistita; Giulio Piscitelli è in mostra con una serie di ritratti delle vittime della guerra in Afghanistan; mentre Valentina Piccinni e Jean-Marc Caimi hanno raccontato le conseguenze sociali ed economiche del batterio della xylella fastidiosa che da anni colpisce gli ulivi in Salento.

Una retrospettiva è dedicata al fotografo polacco Krzysztof Miller, morto nel 2016, che negli anni novanta, lavorando per il quotidiano Gazeta Wyborcza, ha documentato i conflitti nei Balcani, in Cecenia, Afghanistan e Sudafrica.

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