14 maggio 2019 17:18

Negli ultimi dieci anni in Afghanistan le Nazioni Unite hanno registrato almeno 32mila civili uccisi e più di 60mila feriti. Solo l’anno scorso le persone colpite sono state più di diecimila, di cui 3.500 sono morte. Nel 2018 il fotografo Giulio Piscitelli ha avviato una collaborazione con l’ong Emergency, che dal 2001 offre assistenza medica e chirurgica alle vittime della guerra, per raccontare quello che sta succedendo.

Oltre a usare il linguaggio classico del reportage, ha scelto di farlo con dei semplici dittici immersi nel bianco. In questi scatti, il bianco asettico degli ospedali diventa uno spazio simbolico in cui emerge la dimensione dell’attesa, dell’incertezza e della solitudine. I pazienti sono sospesi nel vuoto, come in un limbo tra la vita e la morte. L’essenzialità delle immagini spinge chi guarda a interrogarsi su cosa sia successo e su cosa succederà.

Giulio Piscitelli, Contrasto

L’approccio di Piscitelli è quasi chirurgico: si sofferma sui volti e sui corpi. E a fianco di ogni ritratto mette la foto delle armi che hanno causato il ferimento. Immersi nel bianco, i proiettili e le schegge sembrano poca cosa rispetto alla pienezza della vita di una persona. Ma sono quei pochi grammi di metallo a fare la differenza.

“Volevo mostrare la causa e le conseguenze. Volevo cercare di dare un volto a chi ha subìto violenza e allo stesso tempo mi interessava rendere visibile la tecnologia alla base di questa violenza. O almeno ciò che ne rimane”.

Il lavoro di Piscitelli sui Centri chirurgici per vittime di guerra di Emergency a Kabul e a Lashkar-gah, in Afghanistan, è diventato una mostra, organizzata a Milano dall’ong in occasione del suo venticinquesimo anniversario, con il supporto di Contrasto.

Zakhem/Ferite/Wounds. La guerra a casa/When war comes home si apre il 15 maggio alle 19 a Casa Emergency (via Santa Croce 19, Milano) con una conversazione tra il fotografo Giulio Piscitelli; Gino Strada, fondatore di Emergency; Rossella Miccio, presidente di Emergency; e Giulia Tornari, curatrice e direttrice di Contrasto. L’evento sarà moderato da Fabrizio Foschini, analista dell’Afghanistan analysts network.

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