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Esemplari di pacovicuña del Centro di ricerca e produzione di Quimsachata, in Perù. (Alessandro Cinque)
Oscar Efrain Cardenas, veterinario e coordinatore nazionale del programma sui camelidi del centro di Quimsachata. (Alessandro Cinque)
Una ricercatrice del Centro di ricerca e produzione di Quimsachata mentre lavora al microscopio nel laboratorio di fecondazione in vitro. (Alessandro Cinque)
Un manichino di alpaca femmina, usato per la raccolta del seme. (Alessandro Cinque)
Un feto di alpaca viene analizzato al microscopio presso il Centro di ricerca e produzione di Quimsachata. (Alessandro Cinque)
Un ricercatore con un esemplare di pacovicuña. (Alessandro Cinque)
Un’équipe medica prepara un alpaca per una laparotomia, un intervento chirurgico che consente ai ricercatori di esplorare gli organi riproduttivi. (Alessandro Cinque)
Gli alpaca tornano nel recinto dopo che gli scienziati hanno eseguito lavori di ricerca nei vari laboratori. (Alessandro Cinque)
Un parassita degli alpaca al microscopio. (Alessandro Cinque)
Vista del Centro di ricerca e produzione di Quimsachata. (Alessandro Cinque)

La resistenza degli alpaca

In Perù ci sono quattro milioni di alpaca, una cifra che corrisponde a circa l’88 per cento del totale mondiale. Gli animali sono allevati nelle regioni ad alta quota del paese, in genere al di sopra dei tremila metri di altitudine.

Sull’altopiano andino la terra non è coltivabile e quindi, a parte l’estrazione mineraria, l’altra attività possibile è l’allevamento di alpaca. Più di un milione di persone, in un paese che ne conta 33 milioni, dipende esclusivamente da questi animali per la sua sopravvivenza.

La crisi climatica sta mettendo a rischio la vita di queste comunità. Sulle Ande la frequenza delle piogge è diminuita e gli episodi di precipitazioni intense si alternano a lunghi periodi di siccità, mentre gelate e grandinate sono più comuni. Tutti fenomeni che stanno riducendo i pascoli naturali, compromettendo la qualità dell’erba e costringendo le mandrie di alpaca a competere per il cibo.

Un’altra minaccia è la perdita dei ghiacciai. Durante la stagione secca i ghiacciai sono un’importante riserva idrica, che viene a mancare proprio quando ce n’è più bisogno. Secondo l’Istituto nazionale di ricerca sui ghiacciai e gli ecosistemi montani (Inaigem), il Perù ha già perso il 53,5 per cento della sua copertura glaciale e potrebbe rimanere senza ghiacciai entro il 2100.

Nel 2022 il fotoreporter italiano Alessandro Cinque, che vive a Lima, ha visitato queste zone. È andato tra gli allevatori e gli scienziati che cercano di combattere gli effetti della crisi climatica e creare le condizioni per una maggiore resistenza nei geni degli alpaca. Cinque è stato nel Centro di ricerca e produzione di Quimsachata, che ospita la più grande riserva genetica di razze di alpaca del mondo.

Grazie a tecnologie d’avanguardia, qui si conducono ricerche sull’inseminazione in vitro che hanno portato alla creazione di una razza ibrida chiamata pacovicuña. Nata dall’accoppiamento di un alpaca e di una vigogna, questa razza ha un’elevata resistenza al freddo e agli effetti del cambiamento climatico, e ha una lana più pregiata. Nel centro vengono anche eseguiti interventi chirurgici sugli animali e si studiano le malattie che li colpiscono.

Questo reportage è stato realizzato grazie al sostegno del Pulitzer center.

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