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La riunione del Consiglio europeo sull’emergenza umanitaria nel Mediterraneo

Tra le proposte sul tavolo, secondo l’Afp, c’è anche quella di organizzare delle operazioni militari per distruggere le imbarcazioni usate dai trafficanti

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Il piano proposto dall’Unione europea per risolvere l’emergenza umanitaria nel Mediterraneo

Una bambina soccorsa al porto di Pozzallo, in Sicilia.

La riunione congiunta del consiglio esteri e del consiglio affari interni dell’Unione europea ha approvato un piano in dieci punti per risolvere l’emergenza umanitaria nel Mediterraneo, dopo i naufragi degli ultimi giorni, che hanno causato centinaia di morti. Il piano sarà presentato giovedì 23 aprile al consiglio europeo straordinario.

Tra i punti proposti c’è:

  • Il rafforzamento delle operazioni congiunte Triton e Poseidon con un aumento di fondi e di mezzi e dell’agenzia Frontex per la sorveglianza delle coste, estendendo il suo raggio d’azione.
  • Uno sforzo per confiscare e distruggere le imbarcazioni usate dai trafficanti in Libia, attraverso un’azione con la collaborazione dell’Onu.
  • Maggiore e regolare coordinamento fra le agenzie dell’Ue Europol, Frontex, Eurojust ed Easo (Agenzia dell’Unione europea di sostegno agli stati membri in materia di asilo) per raccogliere informazioni sui trafficanti e facilitare le inchieste a loro carico.
  • Invio di squadre dell’Easo in Italia e in Grecia per aiutare le autorità nazionali a completare le procedure per la concessione dell’asilo entro due mesi dal loro inizio.
  • Nuovi meccanismi di ridestinazione volontaria d’emergenza dei profughi in altri paesi europei e nuovi programmi per il rimpatrio dei migranti che non hanno diritto all’asilo.
  • Impegno dei paesi più esposti agli arrivi irregolari, come Italia e Grecia, a identificare tutti i migranti con la registrazione delle impronte digitali.
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