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Il naufragio nel canale di Sicilia è stato provocato da una collisione

Un peschereccio si è ribaltato nella notte tra il 18 e il 19 aprile al largo delle coste libiche, con almeno 800 persone a bordo. Sono stati soccorsi solo 28 superstiti. Arrestati il capitano della nave e il suo assistente accusati del naufragio

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Almeno duecento senegalesi coinvolti nel naufragio al largo delle coste libiche

Secondo fonti ufficiali del governo senegalese c’erano almeno duecento cittadini del Senegal tra le vittime del naufragio avvenuto tra il 18 e il 19 aprile al largo delle coste libiche, in cui sono morte almeno 750 persone.

Per il ministro dei senegalesi all’estero, Sorry Kaba, i “paesi africani devono lavorare insieme, non solo per approvare misure di emergenza, ma per pianificare politiche di lungo periodo”. Dopo il naufragio, in un vertice straordinario, i leader europei hanno deciso di triplicare i finanziamenti alla missione di sorveglianza e salvataggio Triton, senza modificarne il mandato: le navi di pattuglia continueranno a rispondere alle chiamate di soccorso dove necessario.

Secondo le Nazioni Unite tra le vittime c’erano anche 350 eritrei e il resto dei passeggeri era originario di Siria, Somalia, Sierra Leone, Mali, Gambia, Costa d’Avorio ed Etiopia.

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