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In Pakistan i taliban rivendicano l’attentato contro l’elicottero con diplomatici stranieri

L’elicottero è stato abbattuto nel nord est del paese ed è precipitato su una scuola. Sono morti i due piloti,  gli ambasciatori di Norvegia e Filippine e le mogli degli ambasciatori di Malesia e Indonesia

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Sale a sette il numero dei morti per l’elicottero precipitato in Pakistan

È di almeno sette morti il nuovo bilancio delle vittime dell’elicottero che si è schiantato contro una scuola nell’estremo nordest del Pakistan. Il bilancio è stato aggiornato su Twitter dal portavoce militare Asim Bajwa, che smentisce la matrice terroristica dell’incidente. Secondo la fonte, le vittime sono gli ambasciatori di Norvegia e delle Filippine, Leif Larsen e Domingo Lucenario; le mogli degli ambasciatori della Malesia e dell’Indonesia in Pakistan; due piloti e un membro dell’equipaggio.

Il MI-17 stava accompagnando una delegazione di ambasciatori e giornalisti all’inaugurazione di un progetto governativo nella regione montuosa del Gilgit Baltistan, nota come base di partenza per le spedizioni in Himalaya e Karakoram, quando è precipitato contro una scuola e ha immediatamente preso fuoco. I taliban pachistani hanno rivendicato l’abbattimento del velivolo con un comunicato pubblicato dal quotidiano The Express Tribune, in cui il portavoce dei Tehrik-i-Taliban Muhammad Khorasani spiegava che l’obiettivo dell’attacco era il primo ministro Nawaz Sharif. Ora il portavoce militare sostiene che l’incidente sarebbe stato causato da problemi tecnici dell’elicottero in fase di atterraggio, sottolineando che altri due elicotteri che viaggiavano nel convoglio hanno raggiunto la destinazione senza problemi.

Non si hanno ancora notizie precise invece della scuola del villaggio di Noman, nella valle del fiume Naltar, su cui è precipitato l’elicottero. Secondo alcune fonti ospedaliere “al momento dello schianto nell’edificio c’erano dei bambini”, quindi il numero dei morti potrebbe aumentare.

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