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L’Onu promette un’inchiesta sui presunti abusi dei caschi blu nella Repubblica Centrafricana

Secondo un rapporto consegnato alle autorità francesi da un funzionario delle Nazioni Unite, l’esercito francese ha commesso abusi contro minori tra dicembre 2013 e giugno 2014, in un centro per sfollati nell’aeroporto di M’Poko, nella capitale Bangui

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Le Nazioni Unite erano a conoscenza degli abusi sui minori nella Repubblica Centrafricana

Per mesi gli alti funzionari per i diritti umani delle Nazioni Unite sono stati a conoscenza delle accuse di abusi sessuali su minori da parte dei soldati francesi in Repubblica Centrafricana. Ma non hanno approfondito il caso perché presumevano che fosse competenza delle autorità francesi, nonostante la Francia avesse chiesto con insistenza alle Nazioni Unite ulteriori informazioni sul caso.

La vice alta commissaria per i diritti umani, l’italiana Flavia Pansieri, ha sostenuto di essere stata distratta dal caso per altre questioni, tra cui i tagli di bilancio, fino all’inizio di marzo, quando il suo capo ha sollevato il caso. “Mi assumo la piena responsabilità di non aver dato la questione l’attenzione necessaria”, ha dichiarato Pansieri.

La missione di pace delle Nazioni Unite era stata creata nell’aprile 2014 e includeva funzionari per i diritti umani che avevano il mandato “di monitorare, aiutare ad indagare e riferire pubblicamente” sugli abusi, in particolare quelli contro i bambini. A rivelare i presunti abusi sessuali da parte dei soldati francesi era stato un funzionario delle Nazioni Unite, Anders Kompass, sospeso dopo aver inviato il rapporto, ma poi reintegrato dopo una decisione di un tribunale dell’Onu.

La Francia, che era intervenuta nel paese africano nel 2013 per proteggere i civili dagli scontri tra i miliziani anti-balaka, in parte cristiani, e quelli séléka, in parte musulmani, ha aperto un’indagine che coinvolge 14 militari, accusati di aver chiesto favori sessuali a minori in cambio di beni alimentari.

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