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Il Partito rivoluzionario istituzionale al governo nel paese ha vinto le elezioni in Messico

Malgrado le proteste avvenute durante la giornata elettorale e una campagna segnata dalla violenza dei cartelli della droga che hanno ucciso alcuni candidati, in particolare nello stato di Guerrero, il partito del presidente Enrique Peña Nieto ha preso tra il 29,8 e il 30,8 per cento dei voti, mantentendo tra i 196 e i 203 seggi alla camera dei deputati (500 seggi in totale)

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Tre seggi costretti alla chiusura dai manifestanti in Messico

I messicani oggi hanno cominciato a votare per le elezioni legislative. Ma nel paese la tensione resta alta, soprattutto nello stato di Guerrero. Il governo ha schierato in modo massiccio le forze dell’ordine, per garantire la regolarità del voto, minacciata soprattutto dalle mobilitazioni degli insegnanti, che protestano contro la riforma dell’istruzione e hanno minacciato di bloccare il voto.

Nonostante la presenza della polizia, nella città di Tixtla i contestatori, ai quali si sono uniti i genitori dei 43 studenti scomparsi nel settembre 2014 a Iguala, hanno costretto tre seggi alla chiusura e dato fuoco alle schede elettorali.

Alla vigilia del voto, sempre nello stato di Guerrero, degli scontri tra membri di milizie di autodifesa hanno provocato almeno dieci morti. Lo ha annunciato la commissione dei diritti umani.

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