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Manca l’accordo tra Atene e i suoi creditori

Proseguono le trattative di Atene con i creditori internazionali per sbloccare la tranche di aiuti da 7,2 miliardi di euro. L’incontro del premier Tsipras a Bruxelles con Merkel e Hollande per ora non ha portato a una svolta nelle negoziazioni

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Yanis Varoufakis incontra il ministro delle finanze tedesco a Berlino

Il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble incontrerà oggi a Berlino il ministro dell’economia greco Yanis Varoufakis. L’incontro dovrebbe avvenire “in mattinata”, come ha detto all’Afp un portavoce del ministro tedesco.

Varoufakis è in viaggio verso la capitale tedesca perché questa sera deve partecipare a un dibattito organizzato dalla fondazione Hans-Blöckler, vicina alla confederazione tedesca dei sindacati. Alcune centinaia di chilometri più a sud, nel castello di Elmau in Baviera, è riunito il G7, dove si discute anche della crisi greca.

L’incontro tra Varoufakis e Schäuble avviene in un momento delicato e cruciale della trattativa tra Atene e i suoi creditori. La Grecia sta negoziando da febbraio con la Commissione europea, il Fondo monetario internazionale (Fmi) e la Banca centrale europea (Bce), che, prima di sbloccare altri miliardi di aiuti finanziari, esigono che Atene sottoscriva un piano di riforme che possano limitare in futuro il ricorso del paese al debito. Nello specifico, i creditori vorrebbero che il premier Alexis Tsipras tagliasse le pensioni e rendesse meno rigido il mercato del lavoro. Due punti su cui Tsipras non cede, perché sono in netto contrasto con quanto aveva promesso durante la campagna elettorale che l’ha portato a vincere le elezioni e con il programma del suo partito Syriza.

Eppure, Atene ha bisogno di soldi più che mai. In queste settimane deve pagare parte dei suoi debiti – 1,6 miliardi all’Fmi entro giugno; otto miliardi alla Bce entro agosto – e rischia di non farcela se non riceverà l’ultima parte del secondo piano accordato da Bruxelles nel 2012 (7,2 miliardi). I tempi sono sempre più stretti per il governo greco: se non rispettasse le scadenze, si aprirebbe la strada dell’insolvenza e dell’uscita del paese dall’euro.

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