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Quinto giorno a Ventimiglia per i migranti, il papa chiede perdono per chi chiude la porta 

Circa cento migranti hanno passato un’altra notte sulla scogliera di Ponte san Ludovico e si preparano al quinto giorno di proteste alla frontiera bloccata dalle autorità francesi. Intanto il papa è intervenuto sul tema dell’immigrazione, chiedendo di pregare per le persone e le istituzioni che chiudono la porta a questa gente che cerca aiuto

Altri 19 aggiornamenti

Fermati 18 eritrei dopo lo sgombero della stazione Tiburtina di Roma 

La polizia durante uno sgombero davanti alla stazione Tiburtina, l’11 giugno.

Diciotto eritrei sono stati fermati dalle forze dell’ordine e portati all’ufficio immigrazione per essere identificati dopo lo sgombero alla stazione Tiburtina di Roma, avvenuto ieri pomeriggio. Da circa quattro giorni i migranti, soprattutto eritrei, in transito verso il Nordeuropa erano accampati alla stazione Tiburtina in attesa di partire.

Effetto Schengen. Fino al 15 giugno l’Italia ha chiuso le frontiere, a causa della sospensione degli accordi di libera circolazione in occasione del G7 che si è tenuto in Germania. Per questo decine di migranti, tra cui anche minori non accompagnati, sono fermi alle stazioni di Roma, Milano e Bolzano. Centinaia di migranti, tra cui molti eritrei, somali e siriani, sono stati soccorsi in mare nel finesettimana e sono stati portati sulle coste italiane. Ora cercano di raggiungere le loro famiglie nel nord dell’Europa, contrariamente da quanto stabilito dal trattato di Dublino che li obbligherebbe a far richiesta d’asilo nel paese di arrivo in Europa. Dopo lo sgombero del borghetto abusivo di Ponte Mammolo, il 12 maggio, molti eritrei, etiopi e somali in transito si sono ritrovati senza un luogo dove andare in attesa di ripartire.

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