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Scontri tra migranti e polizia alla frontiera tra Serbia e Croazia

Agenti in tenuta antissommossa e migranti a Tovarnik, al confine tra Croazia e Serbia, il 17 settembre del 2015. (Antonio Bronic, Reuters/Contrasto)

La polizia croata, in tenuta antisommossa, ha provato a respingere un gruppo di circa 500 migranti che dal valico nel villaggio serbo di Tovarnik volevano entrare in Croazia. Arrabbiati e stremati dal caldo, i profughi hanno sfondato le linee della polizia, che li ha caricati. Anche donne e bambini sono rimasti coinvolti nella mischia e ci sarebbero feriti.

Di fronte a questi episodi di tensione e al numero di migranti arrivati negli ultimi due giorni, il ministro dell’interno Ranko Ostojic ha detto che da ora in poi le autorità garantiranno un passaggio sicuro verso i centri di accoglienza attorno a Zagabria solo a chi fa domanda di asilo. Tutti gli altri verranno considerati migranti irregolari e quindi respinti. “La Croazia non sarà in grado di ricevere più persone”, ha detto Ostojic.

Il 15 settembre l’Ungheria ha chiuso le frontiere, impedendo il passaggio a migliaia di migranti che dalla Serbia cercano accoglienza in Europa. Il governo croato allora aveva dichiarato che avrebbe lasciato entrare nel paese i migranti respinti dal paese vicino. Da allora, più di 7.300 sono arrivati in Croazia, secondo le autorità di Zagabria.

I leader europei terranno un vertice di emergenza il 23 settembre per discutere della crisi.

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