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Come difendersi dalle notizie false sugli attentati di Parigi

Una veglia a Kathmandu, in Nepal, per le vittime degli attentati di Parigi, il 15 novembre 2015. (Navesh Chitrakar, Reuters/Contrasto)

Fatti non verificati, approssimazioni, psicosi, notizie datate: dopo gli attentati di Parigi, le informazioni date dalla polizia e dalla procura hanno offerto un terreno fertile alla diffusione (a volte volontaria, a volte casuale) di indiscrezioni e notizie false.

Ecco qualche consiglio per affrontare con cautela le “informazioni” che circolano tra mezzi d’informazione e social network.

Una notizia diffusa online da una fonte sconosciuta molto probabilmente è falsa.

È opportuno affidarsi ai mezzi d’informazione conosciuti e ai giornalisti più noti. Ma anche se una notizia è diffusa da loro non significa che sia vera. In una situazione di crisi come quella di Parigi, le informazioni circolano molto velocemente e spesso si rivelano false.

Una foto non è mai una prova, in particolare quando arriva da un account sconosciuto. Potrebbe essere vecchia, mostrare qualcos’altro o essere manipolata.

Il principio di base quindi è quello di incrociare le fonti: se più fonti affidabili danno la stessa informazione ci sono buone probabilità che sia vera.

Attenzione alle notizie allarmistiche e ai consigli frutto del panico (tipo “non prendere la metropolitana, un amico ha detto un altro amico che la polizia si aspetta altri attacchi”, un messaggio circolato più volte la mattina dopo gli attentati), che vi capita di ricevere via sms. Spesso si rivelano bufale.

Questo articolo è uscito su Le Monde. Clicca qui per leggere l’originale.

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