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La misteriosa conversione europeista di Marine Le Pen

La leader del Front national Marine Le Pen a Chasseneuil-du-Poitou, Francia, 1 ottobre 2017. (Guillame Souvant, Afp)

Non c’è motivo di vergognarsi se si sbaglia e poi si cambia opinione. Marine Le Pen ha dichiarato, l’11 ottobre su Valeurs Actuelles, che “si può migliorare la vita quotidiana dei francesi senza abbandonare l’Europa e l’euro”, compiendo un ulteriore passo verso la rottura con le sue convinzioni del passato e abbandonando l’uscita dall’Unione come priorità essenziale per la Francia. In questo momento sarebbe stupido accusarla di voltafaccia.

Le Pen ha capito cose che non aveva compreso in passato, ed è una buona notizia. Meglio tardi che mai. Tuttavia sarebbe molto meglio se la leader del Front national spiegasse ai suoi elettori, a tutti i francesi, ai sostenitori della Brexit che aveva fomentato nel Regno Unito e a tutti gli europei eurofobi di cui si è fatta portavoce, perché e come ritiene di essersi sbagliata, e soprattutto perché oggi dice il contrario di quanto sosteneva ieri.

Una scelta da su cui interrogarsi
Non sono lontani i tempi in cui Le Pen attaccava gli “europeisti”, per usare un termine che amava tanto, accusandoli di tradire la nazione, spiegando che non c’era rimedio al funzionamento e alle politiche devastanti dell’Unione europea e che l’unica soluzione era quella di abbandonare il club al più presto tornando alla sovranità nazionale e alle frontiere del passato.

Sono tesi che Le Pen ha ribadito fino alla primavera scorsa, durante la campagna presidenziale. Ora sembra aver cambiato idea. Philippot è stato allontanato, l’uscita dall’Unione non è più importante. Ma perché questa svolta?

Le Pen dovrebbe dirlo, per condividere con la Francia e tutta l’Europa, gli elettori francesi e tutti gli europei, i motivi per cui non vede più nell’Unione un male assoluto, visto che non possiamo credere che abbia deciso di cambiare rotta solo perché gli elettori non la seguono più.

Un partito come il Front national, così diverso dagli altri, un partito che non mente e critica gli inganni incessanti delle élite corrotte, globalizzate ed “europeiste”, non può certo aver cambiato parere su una questione così fondamentale solo perché pensa di recuperare qualche voto. Anche perché manovre di questo tipo non funzionano, anzi.

Si tratterebbe di pura e semplice demagogia, e non vogliamo avanzare sospetti senza prove. Dunque, forse è meglio che Le Pen si spieghi e dica, coraggiosamente e degnamente, senza vergogna perché non ce n’è motivo, che gli europei hanno bisogno della loro unità e che ormai questa è anche la sua causa. Altrimenti come si spiega?

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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