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Sono stati gli zingari

E. Fassin, C. Fouteau, S. Guichard e A. Windels, Roms & riverains
La Fabrique, 227 pagine, 13 euro

Come spiega Alessandro Leogrande sul sito di Internazionale, uno dei pochi momenti di forte unità nella manifestazione promossa da Salvini a Roma è stato quando il leader leghista ha espresso la propria solidarietà a Graziano Stacchio, il benzinaio che ha ucciso un rapinatore rom, commettendo, secondo gli inquirenti, un “eccesso di legittima difesa”. Oggi, non solo in Italia, una destra in crisi trova la propria unità grazie all’odio contro gli zingari. È un segnale da non trascurare, che spinge a cercare di capire meglio cosa sia diventata la questione rom nel dibattito europeo. Questo libro aiuta a farlo.

È scritto da un sociologo, due giornaliste e un politico militante e si concentra sul caso francese. Spiega che l’unico indirizzo politico riscontrabile nella gestione dell’immigrazione dei rom nomadi provenienti dall’est dell’Europa (secondo gli autori circa il 5 per cento della popolazione rom presente sul territorio francese) consiste nella loro dislocazione: lo spostamento da un luogo a un altro per poter dichiarare che un campo nomadi è stato smantellato. Accanto ai rom accampati, i mezzi d’informazione citano sempre i “cittadini esasperati”, contribuendo a rafforzare una segregazione che non risolve niente e alimenta stereotipi e razzismo, quando non serve a fare soldi a palate, com’è avvenuto a Roma secondo le inchieste di Mafia capitale.

Questo articolo è stato pubblicato il 6 marzo 2015 a pagina 84 di Internazionale, con il titolo “Sono stati gli zingari”. Compra questo numero | Abbonati

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