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Atlante comico

E ora qualcosa di completamente diverso, Monty Python, 1971. (Everett/Contrasto)

Terry Eagleton
Breve storia della risata
Il Saggiatore, 214 pagine, 17 euro

Terry Eagleton è un brillante critico britannico, collaboratore assiduo della London Review of Books. Negli ultimi anni ha scritto parecchi libri sui diversi modi in cui filosofi e pensatori hanno declinato un certo concetto (Ideologia, Fazi 2007; Speranza, Ponte alle Grazie 2017), offrendo utili mappe per capirlo e per ragionarci. Questo suo ultimo lavoro tradotto in italiano riguarda la comicità, o meglio quello che nel titolo originale viene definito humour, ciò che fa ridere.

Con il suo piglio sistematico, Eagleton riassume secoli di teorie sul comico raggruppandole in tre grandi famiglie, a cui dedica i primi capitoli: la teoria per cui ci fa ridere ciò che rovescia le regole che ci diamo (sostenuta tra gli altri da Freud e Bachtin); quella per cui deridiamo ciò che consideriamo inferiore (a cui riconduce Hobbes e Bergson); infine quella che fonda l’umorismo sulla rivelazione di incongruenze (come mostrano le opere di Beckett o Sterne). Seguono capitoli più storici che, andando indietro nel tempo, affrontano il ruolo della risata in due contesti molto cari all’autore: il Regno Unito dell’età moderna (con una grande attenzione all’Irlanda) e la religione cristiana delle origini. Gli esempi vanno dalla Bibbia agli stand-up comedian di oggi, nella convinzione che spiegare una barzelletta non necessariamente la rovini. Anzi.

Questo articolo è uscito sul numero 1408 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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