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Luce sulle guerre sporche

Stefania Maurizi
Il potere segreto. Perché vogliono distruggere Julian Assange e WikiLeaks
Chiarelettere, 388 pagine,19 euro

L’anniversario dell’attacco alle torri gemelle ha suscitato molti commenti sulla storia che ha portato a quell’evento (la nascita di Al Qaeda, la pianificazione degli attentati, le falle nel sistema di sicurezza statunitense) lasciando emergere con chiarezza l’importanza dell’Afghanistan nella storia degli ultimi cinquant’anni. Ma ricordare l’11 settembre significa anche considerare (pensando ancora una volta all’Afghanistan) le conseguenze che quell’evento ha generato: le guerre in nome della lotta al terrorismo, le politiche di controllo totale e di sicurezza informatica, la reinvenzione del combattimento con droni e missili.

Molto di ciò che è noto su questa evoluzione dell’intelligence, delle politiche militari e della politica tout-court lo dobbiamo ai documenti divulgati da WikiLeaks, il cui fondatore Julian Assange è detenuto nella prigione britannica di Belmarsh da più di due anni. Questo libro, scritto da una giornalista che ha cominciato a collaborare con WikiLeaks per verificare le fonti, racconta la storia dell’organizzazione dall’elaborazione del suo sistema crittografico ai processi condotti contro il suo esponente più noto, sintetizzando in modo utile la quantità di materiali che questa ha permesso di leggere e illustrando così molti abusi promossi da eserciti e governi negli ultimi vent’anni.

Questo articolo è uscito sul numero 1427 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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