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Un gioiello dal passato

Robert Nathan,Ritratto di Jennie
Atlantide, 142 pagine, 22 euro

Prendiamoci una vacanza per segnalare non un libro importante ma la ristampa di un gioiellino della letteratura fantastica e sentimentale. E, con l’occasione, salutare la nascita di una promettente casa editrice romana. Abbiamo letto Ritratto di Jennie, scritto nel 1940, molti anni fa, dopo aver visto il film che ne ricavarono David O. Selznick e William Dieterle nel 1948. Un film, interpretato da Joseph Cotten e Jennifer Jones, che entusiasmò i surrealisti (in particolare Luis Buñuel) e che, appunto, ha il suo posto tra i classici sia del cinema fantastico sia di quello sentimentale.

Si racconta di un pittore squattrinato che negli anni della grande depressione incontra a Central park una strana bambina, poi la incontra poco dopo già ragazzina, poi giovinetta, se ne innamora, e ne fa il ritratto che lo renderà famoso. L’ama e la perde, perché Jennie è un fantasma, e l’assunto della storia è che se tutti hanno forse un’anima gemella, può darsi che appartenga a un altro tempo e cerchi di congiungersi, per le impreviste vie del mistero, con l’amato o l’amata. Nathan scrive con pudore e misura, collegandosi più alla tradizione inglese che a quella statunitense, ma è proprio questo spostamento a rendere il libro più intrigante: un’eredità ottocentesca nel mondo (allora) attuale. In ogni caso, è un romanzo che si legge d’un fiato, che attrae e che consola.

Questa rubrica è stata pubblicata il 10 giugno 2016 a pagina 90 di Internazionale. Compra questo numero| Abbonati

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