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Beppe Grillo spera di vincere la battaglia di Quarto per conquistare Roma

Una manifestazione del Movimento 5 stelle in sostegno di Rosa Capuozzo, sindaca di Quarto, il 10 gennaio 2016. (Marco Cantile, Lapresse)

Tutte le strade portano a Roma e una di queste passa da Quarto. È in questo comune di 40mila abitanti nei dintorni di Napoli che si combatte una battaglia importante nell’offensiva lanciata dal Movimento 5 stelle per conquistare in primavera la città eterna.

Da diversi giorni Quarto occupa le prime pagine dei giornali italiani. Il motivo è che la sindaca della città, Rosa Capuozzo, eletta a giugno con l’M5s, si è rifiutata di dimettersi come invece il partito le chiedeva di fare. Dopo aver subìto le pressioni di uno dei suoi consiglieri comunali, Giovanni De Robbio, sostenuto dalla mafia locale, non ha voluto denunciare l’accaduto. Il 12 gennaio è stata ufficialmente espulsa dall’M5s. Capuozzo dichiara di essere una “vittima” e dice di aver taciuto per paura di disturbare il buon funzionamento dell’amministrazione cittadina, che in passato è già stata commissariata due volte per “infiltrazioni mafiose”.

La capitale espugnabile

Per la prima volta nella sua storia, l’M5s è stato messo di fronte alla “questione morale”. Fino a oggi non aveva mai esitato a denunciare la corruzione degli altri partiti, certo di esserne immune. Anche se il caso di Capuozzo può sembrare innocuo, mette il movimento – che ha fatto del rispetto della legalità una discriminante tra sé e il resto del mondo – di fronte a un grave problema politico. Tanto più che la sindaca sostiene di aver avvisato i dirigenti del Movimento fin da novembre delle pressioni che stava subendo e di non aver mai ceduto.

La vicenda solleva due domande. Come è possibile che De Robbio, anche lui espulso dal Movimento, abbia ottenuto l’investitura dell’M5s dal momento che i suoi legami con un clan mafioso locale erano noti? Perché i dirigenti del Movimento hanno aspettato così tanto per affrontare la questione?

Il Partito democratico vuole sfruttare l’episodio per dimostrare che l’M5s non è così puro come dice di essere. “Non hanno il monopolio della morale”, si compiace il primo ministro Matteo Renzi, che ha sostenuto Capuozzo nella sua scelta di non dimettersi. Alcuni militanti del Pd denunciano l’“omertà” all’interno dell’M5s. In risposta Beppe Grillo ha pubblicato sul suo blog la lista di tutti i membri del Pd con cariche elettive condannati o messi sotto inchiesta. Ha inoltre chiesto a tutte le figure più in vista dell’M5s di apparire in tv per lanciare una controffensiva.

Dietro la battaglia di Quarto, infatti, si gioca né più né meno che il destino delle elezioni amministrative che si terranno a giugno in mille comuni, tra cui Milano, Torino, Bologna, Napoli e Roma. La capitale italiana, affossata dallo scandalo Mafia capitale, è considerata “espugnabile” dai sondaggisti ed esperti elettorali del Movimento 5 stelle. A condizione che la reputazione del partito resista fino ad allora.

(Traduzione di Federico Ferrone)

Questo articolo è stato pubblicato su Le Monde.

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