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I narcotrafficanti scelgono la rotta irachena

Il fiume Shatt al Arab su cui affaccia Bassora, in Iraq, settembre 2018. (Essam al-Sudani, Reuters/Contrasto)

Dalla balconata di prua della nave turistica Al Salam, la nostra guida a Bassora ci indica la frontiera con l’Iran e ci mostra la tortuosa rotta del traffico di droga. “Sanno come corrompere le guardie ai posti di blocco e come evitare i campi minati”. Kadhum, 52 anni, che ha combattuto al fronte negli otto anni della guerra tra l’Iran e l’Iraq (1981-1989) si lamenta che la sua città, Bassora, sia diventata il crocevia del narcotraffico.

La scorsa settimana il primo ministro Adel Abdul Mahdi, nella sua dichiarazione settimanale, ha rivelato la nuova rotta dei traffici di droga, soprattutto eroina e metanfetamine, che arriverebbero dall’Argentina ed entrerebbero nel paese passando dal Libano. Le sue affermazioni hanno scatenato un’ondata di battute su Facebook e Twitter.

Uno dei post sulla questione contiene una mappa dell’Iraq, ma sul confine occidentale al posto dell’Iran c’è l’Argentina. Il commentatore Mushriq Abbas ha scritto che non si tratta di uno scherzo, bensì di una realtà, parlando di una grande operazione di contrabbando condotta in collaborazione tra le milizie sciite libanesi e irachene per permettere il passaggio del grosso carico attraverso i confini.

Un solo beneficiario
Il presidente iraniano Hassan Rohani ha effettuato la sua prima visita in Iraq nonostante le pressioni degli Stati Uniti sul governo iracheno affinché limiti i suoi rapporti con Teheran. Nei tre giorni della visita ufficiale le due parti hanno firmato ventidue trattati commerciali, tra cui figura anche il progetto di una ferrovia per collegare i due paesi.

Ma ancora una volta, visti da Bassora questi accordi sembrano a vantaggio di uno solo dei contraenti. Da parte irachena non è stata sottolineata la necessità di rafforzare i controlli al confine per limitare il traffico illegale di droghe, che ogni giorno partendo dall’Afghanistan e dal Pakistan arrivano in Iraq attraverso l’Iran. “È un oltraggio che le nostre autorità parlino dell’Argentina per coprire gli scandali quotidiani sul confine iraniano”, commenta la mia guida nel nostro tour sullo Shatt al Arab, il fiume su cui affaccia Bassora, e che per un tratto definisce il confine tra l’Iran e l’Iraq.

(Traduzione di Francesco De Lellis)

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