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La conferenza internazionale sul clima di Parigi

Dal 30 novembre all’11 dicembre 195 paesi hanno discusso un nuovo accordo per ridurre le emissioni, in modo da rallentare il riscaldamento globale.

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Non è sempre colpa dei cambiamenti climatici

Una vista aerea sulla diga di Atibainha che fa parte della riserva di Cantareira nello stato di São Paulo, in Brasile, il 13 febbraio 2015. (Paulo Whitaker, Reuters/Contrasto)

Uno studio ha esaminato alcuni eventi meteo del 2014, cercando di capire se sono stati influenzati dal cambiamento climatico. In alcuni casi è stato possibile stabilire un rapporto, in altri casi non c’è stata alcuna influenza o questa non era rilevabile con gli strumenti scientifici esistenti. Nel complesso, lo studio conferma che l’azione umana sul clima ha modificato il rischio di alcuni eventi meteo estremi.

Sono, per esempio, in qualche modo legati al cambiamento climatico i cicloni delle Hawaii, l’ondata di calore dell’Argentina del dicembre 2013, le forti precipitazioni sulle Cevenne nella Francia meridionale, le ondate di calore in Corea e Cina, le tempeste di neve sull’Himalaya di ottobre, il gelo dell’Australia meridionale in agosto, l’estensione dei ghiacci marini in Antartide.

Non è stato invece possibile stabilire un legame con le basse temperature invernali degli Stati Uniti orientali, la siccità nel Brasile sudorientale, le forti precipitazioni invernali del Regno Unito, la siccità in Asia nordorientale, Cina e Singapore.

Alcuni eventi, come le alluvioni record delle praterie del Canada occidentale, potrebbero essere dovute all’azione umana, attraverso il cambiamento climatico ma soprattutto a causa della gestione del territorio. Negli ultimi decenni infatti molti stagni sono stati bonificati e trasformati in campi agricoli, aumentando la vulnerabilità alle inondazioni.

Il rapporto è stato pubblicato sul Bulletin of the American Meteorological Society.

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