08 agosto 2015 13:41
L’ex capo della polizia segreta del generale Augusto Pinochet, Manuel Contreras, a Santiago del Cile nel novembre del 2004. (Reuters/Contrasto)

Manuel Contreras è morto il 7 agosto nell’ospedale militare di Santiago del Cile, aveva 86 anni. Era stato condannato a 500 anni di prigione per i crimini commessi durante la dittatura del generale Augusto Pinochet. Contreras non si è mai pentito del suo operato e non ha mai rivelato i segreti di cui era a conoscenza. Era a capo della polizia segreta di Pinochet a partire dal golpe che ha portato alla destituzione del presidente Salvador Allende l’11 settembre del 1973.

La Dina, la polizia segreta di Pinochet, è ritenuta responsabile di quasi tutti gli episodi di tortura, sparizione forzata e omicidio degli oppositori politici del regime. Secondo la Commissione Valech, l’organo istituito dopo la fine della dittatura per studiare i casi di violazione dei diritti umani in Cile, le vittime di sparizioni forzate, torture, tentato omicidio e omicidio sotto il regime di Augusto Pinochet sono state 40mila.

Nato a Santiago del Cile nel 1929, Contreras aveva fatto carriera nell’esercito ed era considerato il numero due del regime di Pinochet. Contreras era anche uno dei responsabili dell’Operazione Cóndor, un coordinamento segreto tra i servizi di intelligence delle dittature militari di Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Paraguay e Uruguay per combattere le forze della sinistra in America Latina. Fu stabilito nel novembre del 1975 proprio su proposta di Contreras.

Dal 2005 l’ex capo della polizia politica cilena era detenuto, tra mille polemiche da parte dell’opinione pubblica cilena, in un carcere di lusso per gli ex dirigenti del regime di Pinochet. Il carcere, infatti, era dotato di infrastrutture come campi da tennis, piscine e barbecue per i detenuti. La prigione speciale fu chiusa solo nel 2013 dal presidente conservatore Sebastián Piñera. Contreras fu trasferito in un altro carcere dove rimase fino al 26 settembre del 2014, quando fu trasferito in un ospedale militare a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.

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