02 novembre 2015 15:53

Il promotore di giustizia della Città del Vaticano (analogo a un procuratore), Gian Piero Milano, ha convalidato l’arresto di due persone nell’ambito di un’indagine sulla “sottrazione e divulgazione di notizie e documenti riservati”. Le informazioni che sono filtrate fanno da base a due volumi sul Vaticano scritti da due giornalisti: Via Crucis di Gianluigi Nuzzi e Avarizia di Emiliano Fittipaldi.

Le persone arrestate con l’accusa di aver passato informazioni riservate ai due autori sono il monsignore spagnolo Lucio Ángel Vallejo Balda e l’italiana Francesca Chaouqui, che erano stati rispettivamente segretario e componente della commissione sull’organizzazione delle strutture economico amministrative della Santa Sede (Cosea), istituita da papa Francesco nel luglio del 2013 per mettere ordine tra i vari organi che gestiscono i beni e il patrimonio della chiesa e sciolta dopo il compimento del suo mandato. Vallejo Balda e Chaouqui sono stati convocati e interrogati durante il fine settimana.

Come ricorda una nota della sala stampa del Vaticano, la divulgazione di notizie e documenti riservati è un reato previsto da una legge vaticana del luglio 2013. Milano e il suo vice, l’avvocato Roberto Zannotti, hanno quindi convalidato gli arresti, anche se Chaouqui è stata rimessa in libertà perché nei suoi confronti “non sono state ravvisate esigenze cautelari, anche a motivo della sua collaborazione alle indagini”.

Non è la prima volta che dal Vaticano filtrano notizie e si prendono misure giuridiche in merito. Nel 2012 fu arrestato Paolo Gabriele, aiutante di camera del papa, accusato e condannato (e poi perdonato) per aver prelevato documenti segreti nelle stanze di Benedetto XVI, che aveva passato a Gianluigi Nuzzi per la stesura del libro Sua Santità, del 2012.

In merito alla nuova inchiesta di Nuzzi e a quella di Fittipardi, entrambe focalizzate sulle finanze della chiesa sotto il pontificato di Francesco, la sala stampa del vaticano ha scritto: “Quanto ai libri annunciati per i prossimi giorni va detto chiaramente che anche questa volta, come già in passato, sono frutto di un grave tradimento della fiducia accordata dal papa”.

Il comunicato precisa che la Santa Sede potrebbe prendere provvedimenti anche contro gli autori dei libri e non solo contro le loro fonti: “i risvolti giuridici ed eventualmente penali sono oggetto di riflessione da parte dell’ufficio del promotore in vista di eventuali ulteriori provvedimenti, ricorrendo, se del caso, alla cooperazione internazionale”.

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