10 febbraio 2012 10:23

Mio marito mi ha convinta a partire per una settimana lasciando nostro figlio piccolo con la nonna. C’è un modo per rendere il tutto meno traumatico? –Fabiola

Per risponderti ho ripescato un articolo della mia amica Kissy Dugan, che si era trovata in una situazione simile. “Quando è giunto il momento (e il taxi), sono riuscita a sopportare le urla dei miei figli ma non quelle della mia coscienza, che mi gridava: ‘Sei una pessima madre!’. Ho cercato di razionalizzare, il mondo è pieno di donne che partono senza figli. Mi aspettavo che per i bambini sarebbe stato difficile, ma perché era così dura anche per me? Poi ho capito: avevo sviluppato una dipendenza dai miei figli.

La maternità era una droga che avevo assunto senza sosta per tre anni. Era una pozione inebriante nei momenti belli e una sostanza allucinogena dopo varie notti in bianco. E ora sarei stata in astinenza per una settimana. Al check-in avevo la nausea: cominciava la disintossicazione”. Se accettiamo la provocazione di Kissy, dobbiamo pensare che stai andando in un centro di riabilitazione ed è quindi comprensibile che tu non abbia alcuna voglia di partire. Ma convinciti che lo fai per il tuo bene. Appena avrai sconfitto la dipendenza, starai molto meglio e ne beneficeranno anche tuo marito e tuo figlio. Perché, ammettiamolo, non è mai facile avere in casa una drogata.

Internazionale, numero 935, 10 febbraio 2012

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