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Amatrice, aprile 2021. Una vista aerea della zona meridionale della città, con i cantieri di ricostruzione dei primi edifici. (TerraProject)
Accumoli, febbraio 2021. Elisa Pica nella stalla dell’azienda agricola Alta Montagna Bio. Prima delle lezioni, al mattino, lavora nell’azienda di famiglia. (TerraProject)
Amatrice, luglio 2017. Tenda mobile allestita nel villaggio turistico Lo Scoiattolo. (TerraProject)
Amatrice, febbraio 2021. Il cantiere del condominio Il Piceno, uno dei primi che sarà completato, con 56 appartamenti per un investimento di dieci milioni di euro. Cominciato nel 2018, ha subìto dei rallentamenti a causa della pandemia ed è stato terminato ad aprile 2021. (TerraProject)
Accumoli, 2016. Il campo temporaneo della Protezione civile per ospitare gli abitanti rimasti senza casa. (TerraProject)
Pantano di Accumoli, luglio 2020. Giuliano Coltellese in mezzo alle sue vacche, che nei mesi estivi vivono allo stato brado all’interno di questo sito di importanza comunitaria (Sic) ai confini tra Marche, Lazio e Umbria. (TerraProject)
Villa San Lorenzo a Flaviano, marzo 2018. I resti di un edificio parzialmente crollato. (TerraProject)
Accumoli, ottobre 2018. Due residenti dei moduli abitativi di emergenza (Sae) si incontrano la mattina sulla strada principale. (TerraProject)
Le casette mobili a Villa San Lorenzo, frazione di Amatrice, marzo 2017. (TerraProject)
Cossito, dicembre 2016. Don Luigi Aquilini celebra la messa di Natale per alcuni residenti del campo autogestito di Cossito, frazione di Amatrice. (TerraProject)

Una rinascita tra i semi e le pietre

Il 24 agosto 2016 si è verificato il primo di una serie di eventi sismici che hanno colpito l’Italia centrale fino all’inizio del 2017. Quel giorno la prima forte scossa di magnitudo 6 è avvenuta tra Accumoli, in provincia di Rieti, e Arquata del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno. In quei mesi sono morte 303 persone, 383 sono rimaste ferite e circa 41mila hanno perso la casa.

Dall’agosto del 2016 il collettivo di fotografi TerraProject ha cominciato un progetto di documentazione dei luoghi colpiti dal terremoto, da Amatrice ad Accumoli, nel Lazio, fino ai comuni marchigiani. L’idea è nata grazie alla committenza del quotidiano la Repubblica che inizialmente ha chiesto a TerraProject di realizzare un servizio fotografico al mese, per un anno. L’obiettivo era di non fermarsi al racconto circoscritto dei momenti dopo il sisma ma di restare in quei luoghi e osservare la resistenza dei cittadini e la ricostruzione dei territori.

Per cinque anni Michele Borzoni, Simone Donati, Pietro Paolini e Rocco Rorandelli hanno seguito le storie delle persone attraverso il ritmo delle stagioni e il ritorno alla vita quotidiana. Non è la prima volta che il collettivo documenta le conseguenze dei terremoti in Italia: il Friuli, la Sicilia, L’Aquila, posti diversi ma di un unico paese che ogni volta sembra ripetere gli stessi errori.

Dal progetto è nata la mostra Di semi e di pietre. Viaggio nella rinascita di un territorio, allestita in spazi aperti dislocati tra Amatrice e Accumoli e curata da Giulia Ticozzi, in collaborazione con la regione Lazio e i comuni coinvolti. Il percorso, diviso in sette tappe, può essere visitato fino al 5 settembre.

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