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Un eroe dei nostri brutti anni

Alberto Rollo
Il miglior tempo
Einaudi, 402 pagine, 19,50 euro

Autore di un racconto di formazione, la sua, molto milanese (Un’educazione milanese, Manni 2016), Alberto Rollo è uno dei migliori editor nell’industria italiana del libro. Il miglior tempo è il suo primo, ambiziosissimo romanzo, uno dei più interessanti sulla nostra storia recente insieme ai due, troppo dimenticati, di Luca Rastello, Piove all’insù (Bollati Boringhieri 2006) e I buoni (Chiarelettere 2014). In capitoli numerati, la voce di un adulto pediatra segue la vita di un giovane, già suo paziente, Cantor, irrequieto “eroe del nostro tempo” e vero “figlio del secolo”, come espressione dei massimi problemi dei nostri brutti anni. Fitto di personaggi e di citazioni, soprattutto musicali – perché il pediatra è un melomane – e di rimandi filosofici e politici, il romanzo mette a confronto età e sesso, italiani e stranieri, cultura e politica. Cantor, infine, sparisce, il dove è ignoto ma il perché è invece comprensibile: un “padre Sergio” tolstoiano, forse, di questi anni. È un romanzo che resterà, Il miglior tempo, sempre se ci saranno ancora lettori, critici, storici attenti e degni, partecipi. Il suo limite, che tuttavia è un limite benvenuto, è forse l’eccesso di cultura, ma che differenza dagli angelici o realistici di Roma nord. “Tirare le somme e dire come si va a finire non ci è dato”.

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