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Il senato ha approvato la riforma della scuola

Il senato ha approvato la riforma della scuola con 159 voti a favore, 112 contrari e nessun astenuto. Nel momento in cui il presidente Pietro Grasso ha annunciato l’esito del voto di fiducia si sono levati fischi e urla di protesta. Le organizzazioni sindacali e l’Unione degli studenti hanno organizzato una serie di proteste davanti al ministero dell’istruzione. Il testo passa ora alla camera

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La riforma della scuola domani in aula al senato, la fiducia entro giovedì

Il disegno di legge di riforma della scuola approderà domani pomeriggio in aula al senato. Sarà portato all’esame dell’assemblea il testo uscito dalla Camera, su cui saranno formulate una serie di proposte di modifica da parte dei senatori che in commissione svolgono la funzione di relatori – Francesca Puglisi (Partito democratico) e Franco Conte (Alleanza per l’Italia) – riunite in un unico emendamento su cui il governo porrà la questione di fiducia entro giovedì.

Allo scopo di velocizzare l’iter della legge, infatti, i relatori hanno depositato un testo di sintesi e mediazione, che ha la forma di un maxiemendamento e che accoglie alcune modifiche dei gruppi parlamentari di opposizione. Il compromesso trovato dai due relatori prevede centomila assunzioni entro il prossimo mese di agosto e lo slittamento di una parte della riforma al 2016/2017. Ma, di fronte al rifiuto delle minoranze di ritirare la grande mole di emendamenti presentati (circa 3mila), il governo ha scelto la strada della fiducia.

Al termine dell’ufficio di presidenza, i senatori Gian Marco Centinaio (Lega nord) e Loredana De Petris (Sinistra e libertà) hanno riferito che l’obiettivo del governo è quello di votare la fiducia entro giovedì. Successivamente il provvedimento ritornerà all’esame della Camera. Il termine per la presentazione degli emendamenti in aula è già stato fissato per domani alle 19. Durissima la reazione delle opposizioni, mentre una cinquantina di attivisti e militanti di associazioni del mondo della scuola hanno manifestato vicino a palazzo Madama, in piazza delle Cinque Lune, per chiedere il ritiro del disegno di legge con lo slogan: “Difendiamo la scuola pubblica dal bullismo di Renzi”.

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