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I tweet di Trump distruggono la credibilità di Washington 

Il presidente statunitense Donald Trump alla base di Andrews in Maryland, 11 ottobre 2017. (Mandel Ngan, Afp)

Da sempre esiste un rapporto speciale tra gli Stati Uniti e il Regno Unito. Fondata su una lingua, una storia e una cultura comuni, questa relazione è fondamentale per entrambi i paesi. Eppure Donald Trump ha rischiato di comprometterla proprio nel momento in cui il Regno Unito si allontana dall’Unione europea.

È un processo che ha attraversato tre tappe. Prima di tutto Donald Trump ha scelto di retwittare alcuni video chiaramente antimusulmani inizialmente diffusi da un gruppo di estrema destra. È stata una scelta talmente assurda che la prima ministra Theresa May ha preso le distanze dal presidente americano parlando di “errore”.

May è stata di un’estrema cortesia. Un errore non è una vergogna, ma Trump ha preso malissimo questa critica e ha scritto il seguente tweet: “Non dovete occuparvi di me. Occupatevi del terrorismo islamico radicale che distrugge il Regno Unito. Qui da noi va tutto bene”.

Lo sfratto di Tillerson
Uno schiaffo a Theresa May che ha scandalizzato il Regno Unito da destra a sinistra. La premier ha dovuto fare il possibile per salvare il salvabile, senza riuscirci.

Tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, due paesi che nei film di James Bond sono definiti cugini, Trump ha scavato un solco. Ma questo è niente rispetto alle prodezze del presidente americano sul fronte interno.

Ormai tutti sanno che Trump non apprezza il suo segretario di stato Rex Tillerson, il capo della sua diplomazia che lo avrebbe definito “un cretino” durante una recente riunione al Pentagono. Tra i due le cose non vanno proprio, e casualmente i mezzi d’informazione americani sono stati informati di un prossimo licenziamento del segretario di stato, che presto dovrebbe essere sostituito dall’attuale capo della Cia, a sua volta rimpiazzato da un deputato repubblicano vicino al presidente.

Gli Stati Uniti non hanno più un capo della diplomazia

Le informazioni sono state talmente precise che tutti gli occhi si sono rivolti verso la Casa Bianca, il cui portavoce ha dichiarato che “non ci sono annunci in questo momento” proprio mentre Donald Trump ribadiva che “lui è qui. Rex è qui”.

Questa smentita, però, rappresenta una semiconferma. Mentre imperversa la crisi nordcoreana e i rapporti con Londra appaiono sempre più compromessi, gli Stati Uniti non hanno più un capo della diplomazia.

Se a questo aggiungiamo che Donald Trump, a colpi di tweet, ha appena interrotto il dialogo con i democratici sul deficit di bilancio, si impone una constatazione: al comando degli Stati Uniti c’è un pagliaccio grottesco.

Ma cosa dobbiamo pensare? Difficile dirlo, perché non si era mai visto niente di simile.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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