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Strutturale

Nel centro antiviolenza e per i diritti delle donne Telefono rosa a Torino, 25 novembre 2020. (Stefano Guidi, Getty Images)

1522 è il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking. Nel 2019 le donne che lo hanno chiamato sono state 8.427, nel 2020 sono aumentate del 79,5 per cento, arrivando a 15.128. La crescita è cominciata alla fine di marzo del 2020, con picchi ad aprile e maggio.

Sono informazioni contenute in uno studio dell’Istat appena pubblicato e che fotografa con precisione un fenomeno di cui si parla già da mesi: “La convivenza forzata durante la fase di lockdown ha rappresentato in alcuni casi il detonatore per l’esplosione di comportamenti violenti, in altri l’aggravante di situazioni che già precedentemente erano violente e che hanno spinto, anche in contesti internazionali, a parlare di una doppia pandemia: epidemiologica e di violenza”.

La violenza segnalata è soprattutto fisica (47,9 per cento), ma nel 50,5 per cento dei casi si aggiunge anche quella psicologica. Rispetto al passato (il numero di pubblica utilità è attivo dal 2006), sono aumentate le richieste di aiuto delle donne fino a 24 anni di età (erano l’11,8 per cento nel 2020; 9,8 nel 2019) e con più di 55 anni (23,2 per cento nel 2020; 18,9 nel 2019). Nel 57,1 per cento dei casi la violenza o il maltrattamento sono stati compiuti dal partner, mentre il 18,5 per cento delle volte è stato un altro familiare.

Nello studio dell’Istat si ricorda anche che, nei primi cinque mesi dello scorso anno, 20.525 donne si sono rivolte direttamente ai centri antiviolenza presenti sul territorio. Le regioni che hanno avuto percentuali sopra la media sono Lazio, Veneto, Sicilia, Sardegna e Lombardia.

“Alla luce di questi numeri”, ha scritto Alessandra Pigliaru sul Manifesto, “sarà bene considerare quanto mai essenziale il lavoro che viene fatto sui territori, le reti politiche e di sostegno che non si sono date per vinte anche durante i mesi più difficili dell’anno scorso. E quanto la violenza maschile contro le donne mostri il suo aspetto strutturale, anche in mezzo a una pandemia mondiale”.

Questo articolo è uscito sul numero 1410 di Internazionale. Compra questo numero | Abbonati

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