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Due foto mostrano la posta in gioco nelle elezioni statunitensi

Il presidente statunitense Donald Trump davanti a una chiesa a Washington, 1 giugno 2020. (Patrick Semansky, Ap/LaPresse)

Due fotografie scattate a poche ore di distanza l’una dall’altra simboleggiano la scelta che toccherà agli elettori statunitensi tra meno di cinque mesi. Entrambe le foto sono accurate “messe in scena”, e arrivano in un momento che per gli Stati Uniti è doppiamente tragico.

La prima immagine mostra il presidente Donald Trump in una posizione di sfida, con la Bibbia tesa verso il cielo davanti a una chiesa di Washington protetta dai servizi segreti. La seconda ritrae il suo sfidante democratico Joe Biden, inginocchiato davanti a un uomo e a una bambina di colore, con indosso la mascherina anti virus.

Il messaggio che deriva dall’accostamento delle due fotografie è chiaro: fate la vostra scelta. Da un lato c’è il candidato del law and order, l’ordine pubblico, l’uomo della Bibbia e del fucile come ai tempi dei pionieri. Trump non porta la mascherina perché negli Stati Uniti gli uomini veri non indossano mascherine. La messa in scena è totale, anche perché – stando alle indiscrezioni – la notte prima, in piena sommossa, Trump sarebbe stato portato in un bunker.

Dall’altro lato, e anche in questo caso i dettagli sono importanti, c’è il ginocchio a terra dell’uomo che aspira a diventare presidente. Quello di Biden è un gesto di umiltà e di compassione in un contesto segnato dalla violenza. La mascherina indica il buon senso e il rispetto delle precauzioni che valgono per tutti, anche per i più potenti.

Le due immagini riassumono la posta in gioco alle elezioni di novembre. Se le crisi rivelano le qualità di un capo di stato, gli Stati Uniti sono serviti, perché le due crisi parallele, quella del covid-19 e quella degli abusi nei confronti dei neri, la dicono lunga sulla natura dei due candidati.

Trump ha agito da… Trump. Il suo primo istinto è stato quello di rivolgersi ai suoi elettori e non alla totalità della nazione. Di fronte all’America bianca conservatrice, il presidente gonfia il petto e rifiuta di vedere il problema in termini che non siano il mantenimento dell’ordine.

Trump è stato oggetto di diverse critiche. La vescova della chiesa davanti alla quale si è fatto immortalare ha denunciato il gesto “ipocrita” di un uomo che non prega mai, mentre il capo della polizia di Houston ha invitato Trump a “stare zitto se non ha nulla di costruttivo da dire”.

Joe Biden, dal canto suo, era scomparso dalla scena durante il lockdown, limitandosi a girare alcuni video nel salotto di casa. Ora però l’ex vicepresidente di Barack Obama è tornato sotto i riflettori in un momento decisivo per gli Stati Uniti, e sembra riuscito a convincere anche alcuni scettici della sua caratura “presidenziale”.

La scelta di poggiare un ginocchio a terra era rischiosa. Tre anni fa il giocatore di football americano Colin Kaepernick si è inginocchiato durante l’inno nazionale in uno stadio, e da allora il gesto è diventato un simbolo nonché un sinonimo di “tradimento” per la destra americana.

Biden si è inginocchiato e ha indossato una mascherina (due comportamenti detestati dai seguaci di Trump) e ha pronunciato le parole di cui c’era bisogno, parole di compassione e cambiamento che si addicono a un presidente.

Tutto questo non basta a prevedere chi vincerà le presidenziali. Cinque mesi sono tanti in questo scenario complicato. Quantomeno, però, gli elettori potranno scegliere con cognizione di causa tra due uomini, due comportamenti politici e due foto.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

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