16 luglio 2013 17:45
Un F-35B a decollo rapido atterra a Yuma, in Arizona il 12 novembre 2012. (Reuters/Contrasto)

Il 16 luglio il senato ha approvato con 202 voti favorevoli, 55 contrari e 15 astenuti la mozione di maggioranza proposta da Partito democratico e Popolo della libertà. La mozione prevede di avviare un’inchiesta su efficacia e costi del programma militare Joint strike fighter, che porterà all’acquisto di 90 F-35, aerei da guerra di ultima generazione molto costosi. Inoltre la mozione impegna il governo a “a non procedere a nessuna fase di ulteriore acquisizione senza che il parlamento si sia espresso nel merito, ai sensi dell’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 244″. Il senato ha bocciato, invece, la mozione firmata dai deputati di Sel e del Movimento 5 stelle, con la partecipazione di alcuni deputati del Pd, che chiedeva al governo italiano di interrompere la partecipazione al programma. La camera ha approvato la stessa mozione il 26 giugno.

Cosa sono gli F-35?

F-35 Lightening II è un programma militare conosciuto anche come Joint strike fighter, lanciato dagli Stati Uniti insieme ad altri otto paesi alleati, tra cui l’Italia, all’inizio degli anni novanta per costruire F-35, cacciabombardieri ipertecnologici di quinta generazione che sostituiranno i vecchi aerei da guerra. Si tratta del programma militare più costoso di tutti i tempi, che prevede la realizzazione di 3.173 velivoli per una cifra complessiva di 396 miliardi di dollari, anche se nessuno è in grado di quantificare il costo finale dell’intero progetto, che per questo ha suscitato molte proteste dagli Stati Uniti all’Italia.

Secondo il sito del programma gli F-35 sono “gli aerei più affidabili e letali e garantiscono la sopravvivenza dei piloti”. Progettati dall’azienda produttrice di armamenti Lockheed Martin, dovrebbero avere la capacità di eludere la sorveglianza dei radar, andare a velocità molto elevate e disporre di un sistema digitale che permetta al pilota, attraverso un casco, di avere una visuale a 360 gradi su quello che sta succedendo mentre l’aereo è in volo.

I modelli di F-35 in cantiere sono tre:

  • F-35B a decollo rapido, che permette il decollo e l’atterraggio verticale senza bisogno di una pista, come un elicottero (nella foto). Dovrebbe essere pronto per la fine del 2015, ma è il velivolo più complesso dei tre.
  • F-35A, che sarà comprato dall’aeronautica militare, con sistemi di atterraggio e decollo tradizionali. Dovrebbe essere pronto entro fine 2016.
  • F-35C, per la marina militare, che dovrebbe essere in grado di decollare dalle portaerei. Dovrebbe essere pronto entro fine 2019.

Quanto costano gli F-35?

Secondo Time questo programma militare dovrebbe costare complessivamente circa 400 miliardi di dollari, anche se i costi totali del programma sono difficili da calcolare “perché sono già lievitati del 70 per cento da quando il Pentagono ha firmato il primo accordo nel 2001 per realizzare i primi 2.500 aerei”.

Secondo la Bbc gli aerei non saranno operativi prima del 2018, con otto anni di ritardo rispetto al progetto iniziale. I ritardi sono stati causati dalle difficoltà tecniche e dalla complessità della costruzione di questi aerei. “Quando si parla di megaprogetti militari come questi è inevitabile che i costi aumentino rispetto alle stime iniziali”, spiega David Dunaway, viceammiraglio della marina militare statunitense. Ma non ci sono solo problemi tecnici, aggiunge il Guardian. In molti si chiedono se gli F-35 non siano già stati superati al livello tecnologico dalle nuove generazioni di droni, anche perché gli F-35 sono vulnerabili ai missili a lunga gittata posseduti, per esempio, dalla Cina.

Quanto spende l’Italia per gli F-35?

L’Italia spenderà tra i 13 e i 17 miliardi di euro nel progetto. Secondo le previsioni di bilancio del 2012 del ministero della difesa, lo stato dovrebbe spendere almeno 12,2 miliardi entro il 2047. Ma i promotori della mozione alla camera dei deputati e l’associazione Archivio disarmo sostengono che l’investimento sarà di almeno 14 miliardi di euro. Nel 2012 il ministro della difesa del governo Monti Giampaolo Di Paola ha annunciato che, per ridurre le spese, l’Italia acquisterà solo 90 aerei, invece dei 131 preventivati. Secondo Il Sole 24 ore ogni velivolo potrebbe costare all’Italia da 99 milioni di euro per un F-35A a 106,7 milioni di euro per un F-35B, a fronte dei 61 milioni di euro previsti da Lockheed Martin nel progetto iniziale.

Come spiega il sito dell’aeronautica militare italiana: “L’esigenza primaria italiana è quella di sostituire i velivoli AV-8B Harrier della marina militare e gli AMX e i Tornado dell’aeronautica”. L’Italia ha cominciato a collaborare al progetto dal 1994, “con un fase di esplorazione tecnologica”, per poi stringere successivamente accordi di tipo commerciale dal 1998. La sua partecipazione nel progetto è di secondo livello, cioè con una partecipazione del 5 per cento nel finanziamento.

Un aereo pieno di difetti

La Government accountability office, l’agenzia che controlla i conti pubblici negli Stati Uniti, ha diffuso nel 2012 un documento (Restructuring added resources and reduced risk, but concurrency is still a major concern) nel quale sollevava forti preoccupazioni sull’aumento dei costi di questo programma militare. L’agenzia ha denunciato che oltre all’aumento dei costi ci sono stati ritardi nella produzione, scarso numero di collaudi, e molte richieste di cambiamenti in fase di collaudo, che fanno pensare a un ulteriore innalzamento dei costi e a un ritardo delle consegne. Uno dei problemi, ha denunciato il Washington Post, è che hanno cominciato a produrre l’aereo su larga scala anche se in forma di prototipo prima che fosse collaudato, e quindi molte esigenze tecniche e difetti sono emersi solo nella fase di collaudo.

(Anna Franchin)

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