12 febbraio 2015 14:49
Durante il vertice sulla crisi ucraina a Minsk. Da sinistra a destra: Vladimir Putin, François Hollande, Angela Merkel, Petro Porošenko. (Mykola Lazarenko, Ufficio stampa della presidenza ucraina/Reuters/Contrasto)

I leader di Ucraina, Russia, Germania e Francia al termine del vertice di Minsk, in Bielorussia, hanno trovato un accordo per rilanciare il processo di pace in Ucraina. Il patto è stato firmato anche dai separatisti filorussi.

L’intesa ricalca quella firmata a settembre a Minsk e prevede tredici punti:

  1. Cessate il fuoco tra esercito ucraino e separatisti filorussi a partire dal 15 febbraio.
  2. Ritiro dell’artiglieria pesante dal fronte per creare una zona di sicurezza di almeno 50 chilometri. Il ritiro dovrà partire il 17 febbraio ed essere concluso entro 14 giorni: sarà supervisionato dall’Osce e dal gruppo di contatto, formato da diplomatici russi e ucraini, rappresentanti dell’Osce e dei separatisti filorussi.
  3. Verifica efficace sul cessate il fuoco e sul ritiro delle armi subito dopo il ritiro dell’Osce, usando tutti i mezzi necessari, compresi satelliti, droni e sistemi radar.
  4. Apertura di un dialogo sulle elezioni nell’est dell’Ucraina e sull’assetto del governo locale nelle province di Donetsk e Luhansk.
  5. Approvazione di indulti e amnistie nei confronti delle persone coinvolte nei combattimenti a Donetsk e Luhansk.
  6. Liberazione di tutti i prigionieri nelle mani dell’esercito ucraino e dei separatisti filorussi.
  7. Distribuzione degli aiuti umanitari sulla base delle leggi internazionali.
  8. Ripristino delle relazioni economiche e fiscali tra Kiev e l’est del paese (pagamento delle pensioni, tasse, pagamento delle bollette).
  9. La ripresa da parte del governo di Kiev del pieno controllo del confine tra Ucraina e Russia entro la fine del 2015.
  10. Ritiro di tutti i gruppi armati, mercenari e armi straniere sul territorio ucraino. Disarmo di tutti i gruppi armati illegali.
  11. Riforma costituzionale in Ucraina, con l’entrata in vigore di una nuova costituzione entro la fine del 2015. Autonomie speciali alle regioni di Donetsk e Luhansk.
  12. Le leggi temporanee sull’autonomia delle regioni dell’est e la modalità delle elezioni dovranno essere discusse con i rappresentanti delle regioni di Donetsk e Luhansk. Le elezioni si terranno nel rispetto delle indicazioni dell’Osce.
  13. Intensificazione delle attività del gruppo di contatto, per far rispettare gli aspetti rilevanti dell’accordo di Minsk.

Non tutti i leader hanno accolto positivamente il nuovo accordo. La cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato che “ora c’è una piccola speranza”, ma ha aggiunto che “non si fa illusioni” e che “c’è molto lavoro da fare”.

Tra le questioni in sospeso resta lo status della cittadina di Debaltseve, un piccolo centro sotto il controllo dell’esercito di Kiev e circondato dai ribelli, dove nei giorni scorsi si sono intensificati i combattimenti. Kyiv Post, Ria Novosti, Bbc

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