13 giugno 2014 15:16

Ti ho sentito invitare i bisessuali a fare coming out con amici e parenti, e mi sembra un’ottima idea. Ti spiego il mio dilemma: non sono sicuro di essere bisessuale in senso stretto. Sono un uomo di quarant’anni che preferisce di gran lunga fare sesso con le donne che con gli uomini (come percentuale diciamo 70/30).

Mi è capitato di fare sesso con dei maschi e mi è piaciuto molto, anche se non ho mai provato lo stesso coinvolgimento emotivo e la stessa attrazione che provo con le donne. La maggior parte delle persone sembra convinta che i bisessuali siano attratti da entrambi i sessi nello stesso modo — sia sessualmente che emotivamente — come se potessero decidere semplicemente lanciando una monetina. Ma allora io sono un bisessuale o solo un appassionato di erezioni part-time?

– Just Understanding Identity Causing Erotic Delirium

Due parole sull’invito a fare coming out con amici e parenti che ho rivolto ai bisessuali. I bisessuali si lamentano degli stereotipi e degli equivoci sui bisex — la bifobia e la cosiddetta bi-erasure, ovvero negazione dell’esistenza della bisessualità — e hanno ragione. È una cosa brutta, è uno schifo e bisogna darci un taglio.

Per gay e lesbiche il modo migliore di combattere l’omofobia è sempre stato il coming out, e lo stesso vale per i bisessuali: il modo più efficace di combattere la bifobia è comunque il coming out.

E se il 77 percento dei maschi omosessuali e il 71 percento delle lesbiche si è dichiarato con “la maggior parte delle persone che contano nella loro vita”, stando a un sondaggio effettuato nel 2014 dal Pew Research Center tra gli americani Lgbt, solo il 28 percento dei bisessuali lo ha fatto.

C’è chi sostiene che buona parte dei bisessuali non si sentirà sicura a fare coming out finché etero e gay non avranno superato la loro bifobia. È un argomento del cazzo. Certo, la bifobia rende le cose più difficili ai bisessuali che vogliono fare coming out, esattamente come l’omofobia rende le cose più difficili ai gay e alle lesbiche che vogliono farlo.

Qualcuno potrebbe rispondere che oggigiorno viviamo in una cultura meno omofobica, e avrebbe ragione. Ma non sarebbe così, se le persone omosessuali non si fossero esposte facendo coming out quando “quasi tutte le persone che contano nella vita” — ovvero amici, parenti, colleghi — avevano come impostazione di default “omofobia sfrenata”.

Mi hanno accusato di “incolpare le vittime” perché la penso così. Che assurdità. Io non incolpo della bifobia i bisessuali, così come non incolpo dell’omofobia i gay. Ma finché la maggioranza dei bisessuali rimarrà nascosta, la bifobia continuerà a farla da padrona. È un dato di fatto. Questa affermazione mi è costata perfino l’accusa di bifobia. Che è da malati di mente (“Quello odia i bisessuali così tanto che vorrebbe ce ne fossero molti di più!”).

E ora, JUICED, veniamo alla tua domanda: di lettere come la tua ne ricevo tutti i giorni. Uomini a cui piace scopare con maschi e femmine, ma che si innamorano solo delle femmine. Avere una relazione con un uomo non gli interessa — c’è chi gli uomini non li bacia nemmeno (farsi scopare da un maschio va bene, scambiarsi la saliva no) — ma alle erezioni, come dici tu, si appassionano parecchio. E immancabilmente si dicono confusi sul loro orientamento sessuale.

Sanno di non essere etero (non con tutti i cazzi che hanno succhiato), e sono pressoché certi di non essere gay (non con tutta la fica che hanno leccato), eppure sono convinti di non potere essere bisessuali. Perché i bisessuali sono aperti sia al sesso sia alle relazioni tanto con uomini quanto con le donne, no? Non è quello che dicono tutti?

Questi tizi sono bisessuali, proprio come lo sei tu. Il motivo per cui tanti uomini come te sono confusi sulla propria identità sessuale — perdonami, ma “appassionato di erezioni part-time” non è un’identità sessuale — è perché la definizione comune di “bisessuale”, ovvero “persona attratta in pari misura da uomini e donne” esclude la gente come te.

Ma adesso sta cominciando a girare una definizione migliore. L’ha coniata l’attivista bisessuale Robyn Ochs: “Mi definisco bisessuale perché riconosco di avere in me il potenziale di essere attratta — emotivamente e sessualmente — da più di un genere sessuale, non per forza contemporaneamente, non per forza allo stesso modo, e non per forza con la stessa intensità”.

Dici di essere attratto sia dagli uomini sia dalle donne, ma non allo stesso modo né con la stessa intensità? Congratulazioni, sei bisessuale. Ma potresti essere anche altro…

“Di tutti i maschi bisessuali che ho conosciuto negli anni”, ha scritto il giornalista gay Charles Pulliam-Moore in un post su Thought Catalog, “la maggior parte presentava un profilo che descriverei come ‘bisessuale’ ma ‘eteroaffettivo’, il che significa che, pur essendo più che disposti a fare quattro salti con un amico, non ricavano dai maschi il tipo di soddisfazione emotiva che serve per una relazione amorosa”.

Perciò, se definirti bisessuale ti sembra disonesto — siccome molti daranno per scontato che tu sia aperto alle relazioni con gli uomini — tu comincia a dire che sei “bisessuale ma eteroaffettivo”, e sta’ sicuro che al mondo non sei l’unico.

(Traduzione di Matteo Colombo)

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it