“Buongiorno, è la redazione dell’Essenziale?”
“Sì, buongiorno”
“Sono Matteo Renzi”
“Buongiorno onorevole Renzi, mi dica pure”
“Niente, volevo dire che sono Matteo Renzi, forse non vi ricordate bene di me. Oggi è l’anniversario della mia vittoria alle elezioni europee. Sto chiamando i giornali per fare alcune dichiarazioni… Se mi passa un redattore posso farle anche ora…”
“Ma non ho capito su cosa?”
“L’anniversario del più grande risultato di un partito progressista italiano alle elezioni europee. Un momento importante, che tutti dovremmo ricordare…”
“In che senso?”
“Lei se lo ricorda?”
“Sì, vagamente, era qualche anno fa…”
“2014, 25 maggio, festa nazionale. Le leggo il discorso che farò oggi davanti all’altare della patria…”
“Guardi, io non so bene chi passarle…”
“Può andare in redazione, e mettermi in viva voce?”
“Stanno lavorando. Può mandare un’email e la inoltro, se vuole”
“Meglio a voce. Lo spirito di questo paese che ha avuto la sua grande occasione. Dopo Cavour e De Gasperi, il padre e il figlio, finalmente c’è stato il terzo tempo, quello dello spirito, che si è incarnato ed è venuto ad abitare in mezzo a noi…”
“Onorevole…”
“Sa che ho imparato a suonare Fratelli d’Italia con la chitarra… e con le diplonie…”
“Sì, ma…”
“Fratelli d’Italia, L’Italia s’è desta, dell’elmo di Scipio, S’è cinta la testa, Dov’è la Vittoriaaa? Le porga la chiomaaa, Mi segua se vuole, canti con me… Ché schiava di Romaaa, Iddio la creò”.
“Onorevole, purtroppo le devo dire…”
“So quello che mi vuol dire… Che poi a quel risultato non è seguita una reale innovazione del paese… È così. Lo sappiamo. Ma di chi è la colpa? Di chi è la colpa quando finisce una storia… Io mi sono preso le mie responsabilità. Ma il paese? Non credo che il paese abbia ancora elaborato quello strappo. È forse giunto il momento di farlo?”
“Mi scusi, ma non so che dirle…”
“Non deve sentirsi imbarazzata lei, me ne rendo conto… È il paese che prima o poi capirà, ma sta già capendo… Bisogna dargli una possibilità… Si parla, io sono pronto ad accogliere le scuse, e a ripartire insieme… Di questo c’è bisogno…”
“Devo lasciarla…”
“Io sono qui… Senza rancore, con il sorriso, con la speranza giusta che ogni strada si riavvii, che tutto riprenda ad andare nella direzione che vogliamo…”.

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