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15.30, quartiere Garbatella. (Francesco Zizola per Internazionale, Noor images)
16.58, quartiere Garbatella. (Francesco Zizola per Internazionale, Noor images)
19.00, il Colosseo quadrato nel quartiere Eur. (Francesco Zizola per Internazionale, Noor images)
20.14, la spiaggia di Ostia. (Francesco Zizola per Internazionale, Noor images)
20.30, il pontile sul mare a Ostia. (Francesco Zizola per Internazionale, Noor images)
22.00, quartiereEur. (Francesco Zizola per Internazionale, Noor images)
22.30, quartiere Eur. (Francesco Zizola per Internazionale, Noor images)

Da Roma a Ostia al tramonto

Per la copertina del numero 1358 di Internazionale, 24 ore in Italia, l’8 maggio quaranta giornalisti, scrittrici e fotografi hanno incontrato decine di persone, dal Friuli-Venezia Giulia alla Sicilia, per raccontare paure, difficoltà e speranze nella prima settimana della fase due, dopo la fine dell’isolamento.

Francesco Zizola ha fotografato e fatto delle riprese con il drone a Roma e Ostia dalle 15 alle 23. “Questo lavoro è arrivato dopo due mesi e mezzo di isolamento trascorsi nella casa dove vivo e ho il mio studio, nel quartiere di Garbatella. L’ho visto come un modo per interrompere un viaggio interiore che stavo affrontando, anche fotograficamente, e per confrontarmi con alcuni luoghi che amo della mia città”, racconta Zizola.

Mentre attraversava le strade di Garbatella, diventate labirinti deserti e silenziosi, si è sentito spaesato: “I giardini dei lotti sembravano isole. Solo ogni tanto qualcuno camminava o si godeva il sole su una panchina, i bambini correvano”.

Poi è arrivato all’Eur, davanti al palazzo della Civiltà italiana, conosciuto come Colosseo quadrato: “Mi ha fatto subito pensare alle opere di Giorgio de Chirico. Sembra quasi che l’artista abbia anticipato questa visione surreale, illuminata da un luce calda e intensa”. Nella zona c’erano poche persone e tutte indossavano la mascherina: “Con il volto coperto ci si interroga di più su cosa pensino e dove guardino. Ho cercato gesti consueti per cercare di ricostruire l’identità di luoghi rimasti orfani dei loro abitanti”.

Infine, percorrendo la via Del mare ha raggiunto la spiaggia e gli stabilimenti di Ostia: “L’epidemia ha trasformato le città in luoghi simbolici in cui viviamo lo spazio fisico in relazione alla nostra esperienza interiore e alla memoria che abbiamo di quei luoghi”.

L’articolo di copertina si può leggere anche sul sito, con foto, video e audio.

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