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La protesta negli Stati Uniti contro le trivellazioni della Shell nell’Artico

 La decisione dell’agenzia per l’energia ha suscitato le proteste degli ambientalisti preoccupati dell’impatto delle trivellazioni sull’ecosistema in una zona isolata, dove in caso di incidenti sarebbe difficile intervenire

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Protesta a Seattle contro le trivellazioni della Shell nell’Artico

L’inizio della protesta davanti al porto di Seattle

Centinaia di persone hanno partecipato alla protesta organizzata a Seattle, nel nordovest degli Stati Uniti, contro la decisione dell’amministrazione Obama di concedere alla compagnia petrolifera Shell di riprendere le trivellazioni nelle acque dell’Artico, al largo delle coste dell’Alaska. La protesta, chiamata “Paddle in Seattle” (Pagaiare a Seattle) è stata organizzata da attivisti e ambientalisti a bordo di canoe nel porto della città, dove sono arrivate due grandi piattaforme petrolifere della Shell.

Manifestanti sulle canoe protestano davanti a una piattaforma petrolifera della Shell, nel porto di Seattle.
Un’attivista durante la protesta.

Secondo i manifestanti, le trivellazioni avrebbero un impatto negativo sull’ecosistema in una zona isolata, dove in caso di incidenti sarebbe difficile intervenire. Il progetto, inoltre, è considerato affrettato e incompleto e la compagnia anglo olandese è ritenuta impreparata a operare in modo responsabile in una zona delicata come l’Artico. Il via libera dell’agenzia per l’energia è arrivato tre anni dopo il blocco delle operazioni della Shell a causa di una serie di errori e contrattempi, che gli attivisti temono possano ripetersi.

La Shell deve ancora ottenere i permessi del governo federale e dello stato dell’Alaska per cominciare le operazioni. Gli attivisti hanno promesso nuove proteste. Domani 18 maggio si terrà una giornata di disobbedienza civile per chiedere al governo di fermare il progetto.

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