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In America Latina è finita la stagione dei governi di sinistra

Dilma Rousseff viene abbracciata dal senatore Jorge Viana al termine del suo discorso dopo la destituzione dalla carica di presidente, a Brasilia, il 31 agosto 2016. (Leo Correa, Ap/Ansa)

È un grande riflusso e la destituzione della presidente brasiliana, avvenuta il 31 agosto, è solo l’ultimo dei segnali. In Brasile, il Partito dei lavoratori di Dilma Rousseff e Lula ha perso il potere dopo tredici anni ai comandi del paese, ma è tutta l’America Latina a registrare un arretramento della sinistra.

A novembre il liberista Mauricio Macri ha vinto le elezioni in Argentina scalzando la sinistra di Nestor e Cristina Kirchner. In Bolivia Evo Morales ha perso il referendum che gli avrebbe permesso di puntare a un quarto mandato. In Ecuador Rafael Correa ha dovuto rinunciare a presentarsi per un terzo mandato perché le sue possibilità di vittoria erano ridotte al lumicino.

La sinistra venezuelana perde terreno in un caos inestricabile, rifiutando di farsi da parte malgrado la sua estrema impopolarità. Oggi in America Latina sono rimasti solo otto paesi governati dalla sinistra, mentre erano ben quindici alla fine degli anni novanta, al culmine dell’onda rossa latinoamericana.

Cocktail mortale
Siamo alle prese con un’inversione di tendenza causata principalmente da tre fenomeni: il calo del prezzo delle materie prime, il logorio del potere e della democrazia e l’alternanza democratica.

Dilma Rousseff non ha torto a definire la sua destituzione come un colpo di stato parlamentare, perché l’alterazione dei conti pubblici di cui è accusata è un concetto estremamente soggettivo. Come per il bilancio di un’azienda, ci sono molti modi di leggere e presentare i conti di un paese. L’argomento è soggetto a polemiche in tutti i paesi del mondo, ma i parlamentari brasiliani non avrebbero mai osato destituire la presidente se Rousseff non avesse perduto la sua aura.

La riduzione delle entrate pubbliche dovuta al calo della domanda cinese ha portato gli elettori a cercare altre soluzioni

Il Partito dei lavoratori ha sottratto decine di milioni di brasiliani alla povertà e ha cavalcato uno spettacolare boom economico. Durante la sua gestione il Brasile è entrato nei ranghi dei paesi emergenti, ma il rallentamento dell’economia cinese ha colpito l’economia brasiliana in pieno, proprio nel momento in cui si moltiplicavano le rivelazioni sul coinvolgimento dei dirigenti del partito di Lula negli scandali di corruzione.

Questo cocktail mortale ha avvelenato Dilma Rousseff, e lo stesso processo è in atto in tutti i paesi latinoamericani che erano governati dalla sinistra. Non sempre ci sono stati problemi di corruzione, ma ovunque la riduzione delle risorse pubbliche dovuta al calo della domanda cinese ha portato gli elettori a cercare altre soluzioni rispetto a quelle della sinistra, che aveva scommesso con successo sulla redistribuzione delle risorse.

Dopo la politica della domanda è arrivata la politica dell’offerta, con il cavallo di battaglia dell’aiuto alle industrie. Francia in testa, l’Europa conosce bene questo dibattito. In America Latina è il momento della destra, ma la grande novità è che le destre latinoamericane sono ormai democratiche e non più legate agli eserciti golpisti.

(Traduzione di Andrea Sparacino)

Bernard Guetta sarà al festival di Internazionale a Ferrara dal 30 settembre al 2 ottobre 2016.

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