21 ottobre 2015 17:48

Michael Kenna è considerato uno dei fotografi di paesaggio più influenti al livello internazionale.

Cieli stellati, nuvole sparse, alberi solitari e pontili nella nebbia sono alcuni dei soggetti più ricorrenti nelle sue immagini geometricamente composte, nelle linee e nelle superfici. Il lungo tempo di esposizione, ottenuto con la sua macchina Hasselblad, gli permette un approccio lento e attento ai luoghi che ritrae. “La prima volta che vado sul posto è come un sopralluogo, faccio qualche scatto molto banale. La seconda volta osservo in maniera approfondita e le immagini diventano più interessanti. La terza cerco l’occasione, ma lo sforzo è maggiore e non sempre facile”, racconta il fotografo.

Kenna offre una visione di armonia ed equilibrio e si dedica al suo soggetto con pazienza e devozione, spiega la curatrice della mostra a Innsbruck, in Austria, perché per lui la cosa più significativa oltre all’immagine è l’atto di fotografare.

I luoghi che racconta non sono ambienti selvaggi come i deserti o le montagne, ma aree industriali, giardini o rive del mare, che sono state alterate in qualche modo dall’intervento umano. Anche se le figure umane non compaiono quasi mai: “Le mie immagini evocano la presenza umana anche se non la mostrano. Vogliono essere un invito a chi le guarda a immaginare in base alla propria esperienza. Preferisco suggerire piuttosto che descrivere”, spiega Kenna.

La mostra Silent world durerà fino al 7 novembre 2015.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it