29 maggio 2015 16:23
Una madrasa di Islamabad in Pakistan, febbraio 2015. (Ap/Lapresse)

Le donne pachistane, pur godendo di un diritto costituzionale, non potranno votare alle elezioni amministrative che si terranno nel fine settimana del 30 e 31 maggio nella provincia nordoccidentale di Khyber Pakhtunkhwa, una delle più conservatrici del Pakistan.

I partiti che si sono candidati nei distretti di Hangu e Malakand hanno siglato un accordo per impedire alle donne di esercitare il loro diritto di voto, il patto prevede multe salate per chi sfida il divieto. Gli analisti temono che accordi simili possano diffondersi in tutta la provincia, che si trova al confine con l’Afghanistan, dove molte comunità pashtun osservano la pratica della purdah, che vieta agli uomini di vedere le donne attraverso la segregazione fisica dei due sessi o attraverso la copertura integrale del corpo delle donne. In alcune zone la pratica impone che sui manifesti elettorali delle candidate donne non possano comparire le loro foto.

Nelle elezioni legislative del distretto di Lower Dir che si sono tenute a maggio, non ha votato nessuna delle 50mila donne aventi diritto. Le autorità religiose hanno consegnato degli avvisi alle donne invitandole a non andare a votare.

I seggi elettorali erano sorvegliati da uomini muniti di manganelli che bloccavano le poche donne che si erano recate alle urne. Il 27 maggio la corte suprema di Peshawar ha bocciato una petizione presentata da dodici donne del Lower Dir che chiedevano di indire nuovamente le elezioni. Shahab Khattak, l’avvocato delle donne ha riferito che il caso è stato archiviato dopo 15 minuti, durante i quali il giudice non era nemmeno sicuro che le donne avessero realmente diritto di voto.

Siraj-ul-Haq, leader del partito islamista Jamaat-e-Islami, che governa la provincia di Khyber Pakhtunkhwa con il partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (Movimento per la giustizia), ha minimizzato la questione sostenendo che le donne che non hanno votato, hanno semplicemente scelto di rispettare la tradizione locale. I tribunali e i governi provinciali hanno mostrato uno scarso interesse alla questione delle elezioni nel Lower Dir, ma la commissione elettorale sta comunque indagando sul caso.

Un professore dell’università di Peshawar, Ijaz Khan, sostiene che i partiti sono responsabili della situazione perché non hanno preso posizione contro le spinte conservatrici delle aree più arretrate del paese che compromettono i diritti delle donne. Nelle grandi città come Islamabad e Lahore, sostiene Khan, le donne partecipano alla politica attiva del partito fondato dal giocatore di cricket Imran Khan, il Pakistan Tehreek-e-Insaf, mentre nei centri rurali non possono nemmeno votare.

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