11 agosto 2015 16:00
La polizia disperde i migranti sull’isola di Kos, in Grecia. (Angelos Tzortzinis, Afp)

La polizia ha caricato un gruppo di migranti sull’isola di Kos, dove centinaia di persone, soprattutto afgani e siriani, si erano radunate dentro uno stadio in attesa di venire registrate, dopo essere rimaste accampate in spiaggia per settimane.

Gli agenti hanno usato estintori e manganelli, apparentemente per evitare una fuga precipitosa. Gli scontri sono avvenuti un giorno dopo che un poliziotto è stato sospeso per aver minacciato e schiaffeggiato dei migranti in attesa dei documenti di fronte a un commissariato.

Il sindaco di Kos ha dichiarato che c’è il rischio di una “strage”, in un’isola dove ormai sono radunati circa settemila migranti.

Secondo l’Onu, sull’isola di Kos le scorte d’acqua e di medicinali sono insufficienti per i richiedenti asilo, il cui numero quest’anno è aumentato del 750 per cento. La Grecia ha dichiarato che non ha abbastanza soldi per gestire l’accoglienza dei migranti sulle sue isole e ha chiesto aiuto all’Unione europea.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it