09 settembre 2015 10:18
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker al parlamento europeo a Strasburgo il 9 settembre del 2015. (Vincent Kessler, Reuters/Contrasto)

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker durante il suo primo discorso sullo stato dell’Unione ha chiesto ai 28 paesi membri dell’Unione europea di ricollocare 160mila richiedenti asilo arrivati in Italia, in Grecia e in Ungheria nelle ultime settimane.

  • La ripartizione dei 160mila richiedenti asilo all’interno dell’Unione europea in base a un sistema di quote deve essere obbligatoria.
  • “L’Unione europea non versa in buone condizioni”, ha detto Juncker, affrontando subito il tema di migranti e richiedenti asilo, e osservando che nell’Unione europea “non c’è abbastanza unione e neanche abbastanza Europa”.
  • “Italia, Grecia e Ungheria non possono essere lasciati soli” e serve che vengano applicati “standard e norme concordati a livello europeo”. “È necessaria un’azione determinata ed efficace per rispondere alla più importante crisi migratoria in Europa dal 1945”.
  • “Le cifre sono impressionanti”, ha detto Juncker. Sono arrivati alle porte dell’Europa circa 500mila richiedenti asilo quest’anno. “Questo non è il momento di avere paura, è il momento di agire in maniera determinata”.
  • Il sistema Schengen che garantisce la libera circolazione dei cittadini non verrà abolito sotto questa Commissione.
  • Juncker ha invitato a non fare distinzioni di credo religioso tra i richiedenti asilo. “Noi non facciamo nessuna distinzione di credo religioso, di fede o di filosofia”.
  • “Non si può chiudere gli occhi davanti alle persone bisognose di aiuto. L’Europa è il panettiere di Kos che regala panini ai richiedenti asilo che arrivano, sono gli studenti che offrono aiuto ai profughi che arrivano nelle stazioni tedesche, e le persone che alla stazione di Monaco hanno accolto con applausi i profughi. L’Europa in cui voglio vivere è quella incarnata da queste persone. L’Europa in cui non vorrei mai vivere è quella delle persone che rifiutano di aiutare i rifugiati”.

Il presidente della commissione europea ha parlato anche del salvataggio della Grecia, della situazione dell’Unione monetaria e del Trattato di libero scambio con gli Stati Uniti.

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