09 novembre 2015 18:21

L’8 novembre 2015 in Birmania si sono tenute le prime elezioni legislative libere dal 1990. La Lega nazionale per la democrazia (Lnd), il partito guidato dalla dissidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, sembra destinata alla vittoria ma, per governare da sola, ha bisogno di almeno i due terzi dei voti. La costituzione del 2008 riserva infatti un quarto dei seggi alla giunta militare e quindi per controllare il 51 per cento del parlamento è necessario ottenere il 67 per cento delle schede. La commissione elettorale dovrebbe annunciare i risultati definitivi entro due settimane: ecco cosa sappiamo finora.

  • L’annuncio dei risultati. I risultati preliminari saranno pubblicati il 10 novembre e quelli definitivi entro due settimane dal voto. Lo spoglio è già cominciato ma per ora si hanno solo risultati parziali, provenienti da 54 delle 330 circoscrizioni nel paese. La base dell’Unione per la solidarietà e lo sviluppo (Usdp), il partito di governo sostenuto dai militari, vive nelle aree rurali, i cui risultati dovrebbero arrivare in un secondo momento rispetto a quelli delle città, dove sono più numerosi i sostenitori dell’Lnd.
  • La composizione del parlamento birmano. La camera bassa (Pyithu Hluttaw) ha 440 membri, di cui 110 militari. La camera alta (Amyotha Hluttaw) conta 224 seggi, di cui 56 riservati ai militari. Alle elezioni dell’8 novembre si è votato anche per eleggere i deputati dei 14 parlamenti regionali del paese.
  • Il partito di governo ha ammesso la sconfitta. Htay Oo, che guida l’Usdp insieme al presidente della Birmania Thein Sein, ha ammesso che il partito ha perso più seggi in parlamento di quanti non ne abbia ottenuti e che tra i seggi non confermati c’è anche il suo.
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  • I risultati parziali. Finora l’Lnd si è aggiudicata 49 seggi alla camera bassa (sui 54 conteggiati) e 47 nelle assemblee locali, mentre l’Usdp ha ottenuto solo tre seggi nello Pyithu Hluttaw e tre nei parlamenti regionali. Altri due seggi della camera bassa sono andati a formazioni minori.
  • L’ottimismo dell’Lnd. I portavoce del partito di Aung San Suu Kyi prevedono di ottenere più del 70 per cento dei voti. Durante le consultazioni il presidente Thein Sein ha ribadito che qualsiasi risultato sarà rispettato, diversamente da quanto accaduto nel 1990 quando l’Lnd vinse le elezioni ma la giunta ne ignorò l’esito.

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